Napoletani scomparsi in Messico, agente indagata fugge dal tribunale durante il processo
Ha approfittato di una pausa durante il processo per salire in macchina e scappare: è ora ricercata in tutto il paese Linda Guadalupe Arroyo, una dei tre agenti di polizia a processo in Messico per la scomparsa di Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, i tre napoletani di cui si sono perse le tracce il 31 gennaio del 2018 che sarebbero stati consegnati per appena 43 euro dai poliziotti ad un cartello di narcos locali. Un colpo di scena che però getta ancor più amarezza sulla vicenda, che fin dal primo giorno sembra essere stata mal gestita dalle autorità messicane.
Linda Guadalupe Arroyo, la poliziotta imputata assieme ai colleghi Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines Garcia, è scappata durante il processo (iniziato lo scorso 22 febbraio), quando in Italia erano le 4.30 di questa mattina. Durante una pausa, spiegano i media messicani che da tempo seguono la vicenda legata ai tre napoletani scomparsi, la donna è uscita dal tribunale salendo a bordo di un'automobile assieme al marito, e facendo perdere le proprie tracce. Il giudice, alla ripresa del processo, constatata l'assenza della donna e una volta aver capito che fosse fuggita, non ha potuto far altro che sospendere nuovamente il processo ed emettere un ordine di cattura per la donna.
La fuga della poliziotta è solo l'ultima di una serie di circostanze paradossali legate alla vicenda: i poliziotti indagati inizialmente erano quattro: ma il quarto, Fernando N., è morto durante la detenzione in carcere, in circostanze mai chiarite dalle autorità messicane. Lo stesso José Guadalupe Rodriguez Castillo, detto "El 15" o "Don Luque", il boss a capo del cartello criminale e considerato il mandante del rapimento dei tre napoletani, risulta ufficialmente morto in un agguato mortale. Ma il suo corpo risulta sparito dall'ospedale dove era stato portato in fin di vita, dopo essere stato "prelevato" da alcuni suoi fedelissimi: circostanza che ha fatto pensare a molti media messicani ad una messinscena, e che possa essere in realtà ancora vivo. In questa vicenda paradossale è invece morto "con certezza" Víctor Díaz Contreras, sindaco di Tecalitlán, la città nel cui corpo di polizia militano gli agenti indagati: l'alcalde messicano è stato ucciso a colpi di pistola cinque mesi dopo la scomparsa dei tre napoletani e subito dopo le prime accuse verso i poliziotti indagati, seppur apparentemente non esista un evidente legame tra le vicende. E oggi, la fuga quasi da film della poliziotta imputata assieme ad altri due colleghi durante il processo.