Napoletani scomparsi in Messico, gli avvocati: “Noi non gettiamo la spugna”
Sono passati quasi tre anni dalla scomparsa dei tre napoletani Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, ma non si fermano gli sforzi del team legale composto dall'avvocato Claudio Falleti, delle avvocatesse Griselda Herrera e Fatima Boitel, per la ricerca della verità. Gli avvocati sono riusciti ad ottenere, lo scorso 20 novembre, una misura cautelare da parte della Commissione interamericana dei diritti umani affinché lo Stato messicano riferisca entro la fine di gennaio sullo stato di avanzamento delle indagini.
"Nonostante se ne parli ormai poco – dice l'avvocato Falleti – nessuno di noi ha gettato la spugna e si lotta come il primo giorno alla ricerca della verità. Il processo in Messico sta proseguendo molto lentamente, le indagini vengono svolte a singhiozzo, nessun rappresentante dello stato ha più chiesto aggiornamenti sulla vicenda, ma la nostra squadra proseguirà fino a quando non riusciremo scoprire cosa sia veramente accaduto". I legali hanno rinnovato il loro appello al Ministro degli Esteri Luigi di Maio affinché segua con attenzione l'andamento del caso.
Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, sono scomparsi il 31 gennaio 2018 a Tecalitlan in Messico. A ricostruire le ultime ore dei tre, un audio inviato da Antonio al fratello Francesco in cui spiega che sono stati fermati dalla polizia mentre facevano benzina, e che gli avrebbero detto di seguirli. L'ipotesi è che i tre siano stati ‘venduti' dalla polizia a un cartello criminale locale. Si sarebbe trattato, dunque, di un rapimento avvenuto con la complicità di alcuni poliziotto e dietro l'ordine del boss.