L’odissea dei napoletani col Covid chiusi in bagno in aeroporto. Trasferiti in un ostello finlandese
Sono stati trasferiti in un ostello i due ragazzi di Napoli contagiati dal Covid dopo il viaggio di Natale in Lapponia e bloccati in Finlandia, ieri mattina, mentre stavano per prendere il volo per rientrare in Italia. “Intorno alle ore 17 di ieri – racconta la mamma Patrizia a Fanpage.it – i due ragazzi sono stati trasferiti in un ostello nei pressi dell'aeroporto di Helsinki. Hanno una stanza con bagno ed angolo cottura”. I due giovani ventenni erano stati riscontrati positivi al tampone Covid fatto durante la notte presso un laboratorio nei pressi dell’Aeroporto di Helsinki, attorno alle 3 di notte. “Dopo l’esito positivo del tampone – ha raccontato la madre del ragazzo di 23 anni, Fabio Maria – sono stati portati in un bagno pubblico e chiusi in quarantena dalle 4 del mattino, con solo una bottiglietta d’acqua e due sedie”. La madre ha raccontato che il giovane, "esausto da molte ore di attesa e dallo stress, prima dell’arrivo delle sedie si è addormentato sul lavabo del bagno pubblico”.
“Attorno alle ore 14 di ieri – spiega la madre a Fanpage.it – i ragazzi hanno avuto del cibo, che è stato portato loro nel bagno pubblico dove si trovavano: dei biscotti e una busta con dei viveri. Ed è stato riferito loro che si stava facendo tardi perché c’erano molti rientri per Natale e molti casi”.
Adesso, secondo quanto appreso, dovranno osservare 10 giorni di quarantena prima di poter ripartire per l'Italia. L'ostello si trova proprio nei pressi dell'aeroporto ed è completamente automatizzato, si accede all'interno tramite delle card magnetiche. "Necessitano però di assistenza, anche sanitaria – racconta la madre di Fabio – non hanno termometro e medicinali". Le autorità italiane hanno assicurato nelle prossime ore l'assistenza con un medico che parla italiano.
La vacanza, prenotata mesi fa su un corridoio Covid Free, quindi nel pieno rispetto delle normative anti-contagio, doveva essere un regalo per la laurea del ragazzo, un omaggio da tutti i parenti. “Trovo assurda questa vicenda – ha spiegato ieri la madre a Fanpage.it – Capisco le precauzioni anti-contagio, ma perché devono essere chiusi in bagno?”. La famiglia ha raccontato di aver cercato subito di mettersi in contatto prima con l’ambasciata italiana in Finlandia, poi con il ministero degli Esteri. Con quest’ultimo nel pomeriggio di ieri si è riusciti ad avere un contatto telefonico.