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Nanni Moretti porta al Mercadante Goffredo Parise e Natalia Ginzburg con la prima regia teatrale

Nanni Moretti sarà protagonista di due serate al Teatro Mercadante, prima con un reading tratto dai Sillabari di Goffredo Parise e poi con uno spettacolo tratto da due opere di Natalia Ginzburg.
A cura di Redazione Cultura
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Nanni Moretti (ph Luigi De Palma)
Nanni Moretti (ph Luigi De Palma)

Il Teatro Mercadante di Napoli dedica una due giorni interamente a Nanni Moretti. Il regista, autore, lo scorso anno del film Il sol dell'avvenire, sarà protagonista di due serate nello stabile napoletano a cominciare da questa sera, martedì 9 gennaio, quando terrà un reading tratto dai Sillabari di Goffredo Parise, mentre domani mercoledì 10 gennaio sarà la volta dello spettacolo Diari d'amore, lo spettacolo composto dalle due commedie Dialogo e Fragola e panna di Natalia Ginzburg scelte proprio da Moretti per la sua prima regia teatrale che inaugura il 2024 per il teatro napoletano e che vedrà sul palco gli attori e le attrici Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi.

La prima volta assoluta del regista romano di film cult come, tra gli altri, Caro Diario, Aprile, Bianca, Palombella rossa, La stanza del figlio, sarà una serata dedicata alla lettura di uno dei grandi scrittori italiani, ovvero quel Parise che nei Sillabari ha raccolto "una serie di brevi racconti (o romanzi in miniatura o poesie in prosa, difficile dirlo), dedicati a sentimenti umani essenziali, che disposti in ordine alfabetico compongano una sorta di dizionario" come si legge anche nella descrizione che Adelphi, editore che pubblica lo scrittore vicentino. Come scrive Domenico Scarpa nella sua biografia per la Treccani "Fu l’autore stesso a definirli «poesie in prosa» (v. l’intervista di L. Tornabuoni, Parise: una vita diversa, in La Stampa, 22 gennaio 1982). Antintellettuali, antideologiche, le prese di posizione con cui Parise accompagnò l’uscita di Sillabario n. 1 gli guadagnarono antipatie e contestazioni. Il dichiararsi a favore di uno stile elementare, primario, lo portò a collidere con le avanguardie dell’epoca e poi con Franco Fortini, con il quale ebbe nel 1977 una polemica in merito".

I Sillabari nascono in due volumi, il primo con i testi scritti per il Corriere della Sera e che vanno dalla lettera A alla F e il secondo volume, composto di altri 32 racconti, composto tra il 1973 e il 1980, mentre il progetto di Nanni Moretti si può far risalire al 2012 quando il regista registrò l'audiolibro dell'opera di Parise e al salone del Libro spiegò così questa scelta: "Nel caso di Parise penso che nella vita di uno scrittore, di un regista, a volte arriva un momento nella sua vita professionale in cui questa persona sente il bisogno di mettere ordine e fare il punto sui sentimenti, sui valori: è accaduto a Krzysztof Kieślowski col Decalogo, a Edgar Reitz con Heimat 2, mi sembrava, per me, il momento giusto – visto che a mia volta non riesco a fare ordine – di leggere questi racconti di Parise".

La compagnia (ph Luigi De Palma)
La compagnia (ph Luigi De Palma)

Il giorno dopo, poi, Moretti si confronterà con un'altra delle sue scrittrici più amate, ovvero Natalia Ginzburg, a sua volta amante dei Sillabari di cui disse "Capii che quei racconti di Parise mi piacevano moltissimo e non solo desideravo di imitarli ma il fatto che fossero stati scritti segnava per me un avvenimento felice". Il regista, infatti, arriva al Mercadante con uno spettacolo, Diari d'amore, che unisce due commedie della scrittrice torinese, ovvero Dialogo e Fragola e panna (pubblicati da Einaudi) che segnano la prima regia teatrale di Moretti: "Due anni fa – ha dichiarato – ho letto tutte e undici le commedie di Natalia Ginzburg. Ho scelto Dialogo perché si tratta di una commedia molto compatta con un grande ritmo (qualcuno mi ha detto che gli ricorda certe commedie di Lubitsch); Fragola e panna, più ostica, non è mai stata rappresentata a teatro e ho voluto raccogliere questa sfida".

Moretti ha parlato così anche della sfida di dirigere per la prima volta gli attori e le attrici su un palcoscenico teatrale: "In teatro gli attori e il regista hanno più tempo per lavorare sui personaggi. Mi è piaciuto molto poter lavorare in profondità con gli attori, mi è piaciuto entrare nel mondo di Natalia Ginzburg non più solo come lettore (…). Non volevo che protagonista fosse una regia soddisfatta di sé stessa e delle proprie soluzioni. Volevo che protagonisti fossero gli attori e naturalmente i personaggi – mi verrebbe da dire: le persone – creati da Natalia Ginzburg". Le due opere raccontano a modo proprio "nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi" descrivendo alcuni valori della società borghese (matrimonio, fedeltà, maternità, amicizia) per svelarne le fragilità e raccontare l'inazione rispetto ai fatti della vita.

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