Museo Sbarco di Salerno, la Regione Campania chiede 9mila euro di arretrati: “Colpo duro”

La Regione Campania ha chiesto al Museo dello Sbarco di Salerno circa 9mila euro di arretrati per i locali dati in gestione al museo. Una richiesta che, per il Museo, sembra quasi un preavviso di sfratto. Dall'ente però non si arrendono, e chiedono ai propri sostenitori un contributo per raggiungere la cifra richiesta e scongiurare ogni rischio di "sfratto" dalla storica sede di via Generale Mark Clark, all'interno dell'istituto Gallotta.
"Resistiamo, non chiudiamo". Così il museo replica sui propri canali social alle richieste di Palazzo Santa Lucia, definendole "un altro duro colpo per la sopravvivenza del Museo dello Sbarco e Salerno Capitale". E aggiungono: "Non ci resta che appellarci alla sensibilità dei tantissimi sostenitori. Un piccolissimo aiuto economico potrebbe essere un enorme contributo per aiutarci ad andare avanti". Il Museo, che pochi mesi fa ha festeggiato i dieci anni di vita, racchiude una mostra permanente dedicata allo Sbarco degli Alleati a Salerno durante la Seconda Guerra Mondiale e al periodo in cui Salerno divenne "Capitale" del territorio del Sud liberato dai nazifascisti, tra il febbraio e l'agosto 1944, in piena guerra.
"La richiesta della Regione Campania di 9mila euro di fitto arretrato al Museo dello Sbarco di Salerno è un preavviso di sfratto", il commento di Franco Mari, parlamentare salernitano di Alleanza Verdi Sinistra, "in questa nostra città si cancellano sistematicamente le tracce della memoria collettiva e, soprattutto, non si è capaci di valorizzare un museo storico che altre città d'Italia e d'Europa saprebbero invece valorizzare". Non usa mezzi termini anche Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo "Noi moderati" alla Camera dei Deputati, che commenta: "Dalla Regione arriva una bella batosta con la richiesta di pagamento dei mesi arretrati di locazione, Regione che non si è minimamente curata dei due anni di stop dettati dalla pandemia che non hanno permesso al museo di avere entrate mensili. Sarebbe un vero peccato", prosegue Bicchielli, "se il museo dovesse chiudere e trasferirsi altrove e il silenzio dell'amministrazione comunale è vergognoso, Salerno merita di più a partire dal rendere il più attrattivo e accessibile possibile il patrimonio storico/culturale che detiene, e non penalizzando o peggio ancora vituperando chi si prodiga per il bene comune della città e del territorio".