
A Napoli manca il prefetto: Claudio Palomba, designato dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese per succedere a Marco Valentini non si è insediato, lo farà a breve (dicono) ma in questi giorni la movida di Napoli è chiaramente fuori controllo ed è necessario convocare tavolo prefettizio per l'Ordine pubblico ai massimi livelli e con idee nuove, prima di dover piangere un morto ragazzino.
Breve cronologia degli eventi recenti. Venerdì notte 23 ottobre, baretti di Chiaia, vico Belledonne, uomo cerca di investire la folla con l'auto dopo l'ennesima rissa nata tra ragazzi che frequentano i locali notturni della zona.
Sabato notte 23 ottobre, 16enne accoltellato alla coscia destra in Largo San Giovanni Maggiore, la zona del centro storico con la movida più accesa, fitta e pericolosa di Napoli. E dove lo spaccio di sostanze stupefacenti, hashish, marijuana ma anche cocaina, fiorisce.
Notte fra sabato e domenica 24: ragazzino di 14 anni riempito di botte davanti ad un bar in via dei Carrozzieri a Monteoliveto, zona piazza del Gesù, una stradina perfetta per fare qualsiasi cosa poiché difficile da raggiungere tempestivamente dalle forze dell'ordine. Questura di Napoli, Carabinieri, Finanza, vanno coordinati in maniera più stringente su quest'area se non vogliamo ci scappi il morto. Sarebbe ridicolo caricare dell' «emergenza movida» il sindaco Gaetano Manfredi soltanto perché è appena arrivato e deve dire una parola su tutto. L'ufficio del Prefetto tecnicamente si chiama Utg, «Ufficio territoriale di governo»: rappresenta appunto il governo Italiano in città. E Napoli quando vuole tornarla a rappresentare?
