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Morto Pasquale Cutolo, fratello del superboss Raffaele. Vietati funerali pubblici e manifesti

Il fratello del capoclan Raffaele deceduto a Ottaviano; ad ottobre era deceduta la sorella Rosetta, due anni fa era morto “il Professore”.
A cura di Nico Falco
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Raffaele Cutolo
Raffaele Cutolo

Niente funerali pubblici, vietata anche l'affissione dei manifesti mortuari: l'attenzione delle forze dell'ordine è alta ad Ottaviano (Napoli) dopo la morte di Pasquale Cutolo, fratello del superboss Raffaele, quest'ultimo deceduto nel febbraio 2021 in ospedale a Parma. La notizia del decesso si è rapidamente diffusa nel comune del Napoletano, la Questura ha deciso di vietare qualsiasi manifestazione per scongiurare turbative all'ordine pubblico: nonostante la Nuova Camorra Organizzata sia considerata già da tempo estinta, infatti, il carisma criminale dei Cutolo ad Ottaviano è ancora una realtà.

Morto l'ultimo dei fratelli Cutolo

Pasquale Cutolo è deceduto nella tarda serata di ieri, 29 maggio, era malato da tempo; a dare notizia è il quotidiano Il Roma di oggi. Cutolo era stato ritenuto, in passato, un elemento di vertice della NCO, il cartello criminale sorto negli anni '80 e a cui si contrappose la Nuova Famiglia guidata dal boss Carmine Alfieri.

Così come era stata ai vertici la sorella, Rosetta Cutolo, deceduta nell'ottobre 2023; per gli inquirenti la donna era stata il vero punto di riferimento del capoclan, che ha passato praticamente tutta la vita in carcere: era lei a incontrare gli affiliati, a guidare il clan seguendo le disposizioni impartite dal fratello e a tessere i rapporti sul territorio.

Vietati funerali pubblici e manifesti mortuari

La decisione della Questura di vietare i funerali pubblici, e persino l'affissione dei manifesti mortuari, riflette la caratura criminale dell'uomo e soprattutto quella del fratello e della sorella per i quali vennero adottate, all'epoca, le stesse misure.

È una scelta di prassi per determinati contesti: l'obiettivo è di impedire possibili turbative all'ordine pubblico, ma anche manifestazioni che potrebbero simbolicamente rappresentare il potere criminale, come gli omaggi resi dagli affiliati ai clan.

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