Morto l’ex senatore Francesco De Notaris, coordinatore delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno
È morto all'età di 77 anni l'ex senatore Francesco De Notaris, coordinatore delle Assise di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia fondate nel 1991 da Gerardo Marotta e Antonio Iannello. In Parlamento era stato durante la XII Legislatura, dal 1994 al 1996 (nel collegio 11 – Castellammare di Stabia), esponente del movimento "La Rete", espressione della sinistra e dalla forte caratterizzazione antimafia, di cui era stato coordinatore regionale in Campania. Nato a Roma nel 1944 ma residente a Napoli, l'ex senatore era il padre dell'attore, sceneggiatore e regista Marco Mario De Notaris. Il decesso oggi, 28 ottobre.
Da sempre molto attivo nella lotta per i diritti umani, De Notaris si è reso protagonista negli anni di diverse battaglie. Tra queste, quella condotta con le Assise per la salvaguardia del centro storico di Napoli, contro la gestione dei rifiuti in Campania e per il recupero e la riqualificazione di Napoli Est e delle periferie e per il quartiere Bagnoli dopo la dismissione dell'Italsider. Professore di scuola e sindacalista, nel corso della sua carriera politica è stato capogruppo in Commissione Affari Costituzionali e Difesa e ha fatto parte della presidenza nella Commissione di Indirizzo e Vigilanza sui servizi radiotelevisivi. È stato tra i primi a presentare interrogazione sulla morte della giornalista Rai Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin, uccisi in Somalia, ed ha presentato il disegno di legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare. Era vice segretario nazionale vicario dell'associazione "Antonino Caponnetto". Le Assise di Palazzo Marigliano lo ricordano con una nota:
Francesco De Notaris è stato uno dei pochissimi parlamentari che negli ultimi 40 anni hanno onorato il Parlamento ponendosi a servizio esclusivo dell'interesse pubblico. Si è speso senza risparmio nel tentativo di ottenere dal potere istituzionale un ascolto quasi sempre negato. La raccolta di scritti collettanei su Napoli, da lui curata per le Assise, ne testimonia la buona fede e lo spirito di speranza in un futuro perfettibile, nonostante tutto. Il suo incrollabile spirito di servizio lo poneva lontano dai tanti che al contrario ricoprono incarichi istituzionali per puro interesse personale.
Per lui la pace, la solidarietà, l'istruzione, non erano accessori titoli da strumentalizzare, ma orizzonti programmatici da realizzare. Dinanzi ai ripetuti tentativi di stravolgere la Carta Costituzionale fermamente replicava la necessità invece di attuarla nella sua pienezza. Se un parlamentare si giudica per la sua attività, il disegno di legge poi divenuto legge sull'obiezione di coscienza al servizio militare è stato il segno tangibile di quella meravigliosa sensibilità umana che ha caratterizzato il suo impegno politico. Napoli ed il Mezzogiorno d'Italia perdono l'uomo, ma non la sua testimonianza valoriale, che continuerà ad ispirare quei fortunati giovani che lo hanno conosciuto. Quegli stessi giovani cui non ha mai fatto mancare il suo disponibile e sincero sostegno.