È morto il giornalista Giovanni Virnicchi, una vita tra i fatti della cronaca nera di Napoli

Ogni giornalista che varcava la soglia del piano ammezzato della Questura di Napoli in via Medina era «colle'», collega. Battute epigrafiche a mezza voce per tutti, la testa sempre sulla cornetta del telefono e sulla tastiera, un tempo della Olivetti, poi – non senza ritrosie – del computer. Le sue note via fax dalla sala stampa erano memorabili: una croce, un cognome e quattro cifre volevano dire che una persona era stata uccisa e che quello era il suo anno di nascita. Sarebbero seguiti poi altri particolari da mettere in cronaca, come sempre.
Per il «collega», che fosse ‘di primo pelo' o scafato deskista di cronaca nera, Giovanni Virnicchi era un punto di riferimento, un caposaldo della professione, una sicurezza, visti i suoi anni di mestiere alle spalle. Con lui, morto oggi nella sua casa napoletana di via San Giacomo dei Capri, a 85 anni, va via un altro pezzo, forse uno degli ultimi, di questo piccolo mondo antico del giornalismo di nera che fu.
Virnicchi, professionista dal 1965, aveva a lungo lavorato col Mattino: nella rubrica sportiva nel 1952 e poi nel corso degli anni successivi. Aveva collaborato anche con una miriade di altre testate nazionali e locali, carta stampata e tv. La sua carriera è stata costellata di collaborazioni, alcune delle quali nemmeno note ai più poiché sotto pseudonimo: la mitica e instancabile firma Franco Virno, che ha riempito pagine e pagine di giornali locali fin dal 1985.
Alla fine degli anni Sessanta Virnicchi ha cominciato a collaborare come informatore alla Redazione Cronaca de "Il Mattino" e dal 1970 al 1985 è stato cronista di nera presso il quotidiano napoletano che ha lasciato nel 1985, da caposervizio, per dimissioni. Ha continuato a lavorare come cronista di nera dal 1985 ad oggi per le testate: "Il Giornale di Napoli", il "Roma", "La Verità" e "Cronache di Napoli" e collabora con la RAI e L'Agenzia Italia.
Nel libro che ricapitola alcune delle sue vicende professionali, "Una vita da cronista" (Suk Edizioni), Giovanni Virnicchi ha raccontato di come non si fosse mai accontentato delle fonti ufficiali, cercando di andare sempre a fondo alle notizie. Per un cronista di nera è qualcosa di molto complesso: ‘ascoltare' le due campane e non fermarsi ai dispacci delle forze dell'ordine significa scendere in strada, avere informatori anche dall'altra parte, in questo caso quella di chi dalla legge scappa.
Ordine dei Giornalisti e Sindacato unitario giornalisti della Campania nel ricordare Virnicchi sottolineano il fatto che fosse «un punto di riferimento per tantissimi giovani cronisti con i quali ha sempre dimostrato una straordinaria disponibilità e generosità. Sempre leale e generoso, per oltre cinquant'anni ha onorato la nostra professione». I funerali, domenica 31 ottobre, alle ore 14.30 nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani.