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Morto dopo infarto nei viali del Policlinico di Napoli: tre ambulanze, equivoco sulla posizione

Ricostruita la vicenda dell’uomo deceduto al Policlinico di Napoli dopo un infarto: sarebbe stato soccorso da una ambulanza interna dell’azienda ospedaliera.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Una persona si sente male mentre è all'interno dei viali del Policlinico Federico II, i testimoni chiamano il 118 ma le indicazioni vengono fraintese, alla fine l'uomo viene prelevato da un mezzo di soccorso "fantasma", che inizialmente non si capisce da dove sia arrivato (si scoprirà che era una ambulanza interna dell'azienda ospedaliera), e muore in Rianimazione. Vicenda al centro di una indagine interna dell'ospedale collinare per un presunto ritardo nei soccorsi, e che diventa sempre più dettagliata (seppur preservando degli aspetti da approfondire) col passare delle ore.

L'episodio risale a ieri mattina. Il ritardo era stato denunciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli, oggi l'associazione "Nessuno Tocchi Ippocrate" ha spiegato il particolare della terza ambulanza, quella che non risultava inviata dal 118 né dagli altri ospedali: si tratta di un mezzo del COES, il 118 interno del Policlinico, che sarebbe partito non appena arrivata la segnalazione dalla guardia giurata, e l'uomo sarebbe stato affidato a un medico rianimatore.

L'equivoco sulla posizione dell'uomo colto da infarto

La polemica aveva naturalmente travolto anche il 118; il direttore Giuseppe Galano aveva spiegato che l'uomo non era stato preso in carico dal servizio territoriale di emergenza: era arrivata la segnalazione da un cittadino ma quando la prima ambulanza aveva raggiunto il punto, dieci minuti dopo, l'uomo non c'era. Era poi arrivata una seconda richiesta ed era stato mandato un secondo mezzo, ma anche questo non aveva trovato nessuno: l'operatrice aveva contattato la donna che aveva richiesto l'intervento e le era stato detto che l'uomo era stato prelevato da un'altra ambulanza. Che, però, non risultava nemmeno essere una di quelle del Cardarelli: l'ospedale aveva smentito di avere inviato il terzo mezzo.

La "sparizione" sarebbe in realtà dovuta a un fraintendimento: l'uomo si era sentito male all'interno del policlinico, alla fermata della navetta, ma gli operatori del 118 e gli equipaggi avrebbero interpretato quella indicazione ritenendo che l'emergenza fosse alla fermata della metro, che si trova subito all'esterno del Policlinico, a poche decine di metri. Quando l'equivoco si è chiarito, soltanto all'arrivo della seconda ambulanza, l'uomo era stato già prelevato dall'altro mezzo di soccorso.

 La denuncia: "Soccorsi in ritardo"

Secondo la ricostruzione diffusa ieri dall'esponente dei Verdi, basata sulle segnalazioni ricevute da alcuni cittadini, l'uomo si sarebbe sentito male intorno alle 10 del mattino mentre aspettava il bus interno e sarebbe collassato. L'ambulanza, che sarebbe stata inviata dal Cardarelli (il Policlinico non ha Pronto Soccorso), sarebbe arrivata soltanto una ventina di minuti dopo e i sanitari non sarebbero riusciti a salvargli la vita. Scrive Borrelli:

Secondo i testimoni non sarebbe arrivato alcun soccorso se non dopo circa 20 minuti con l'arrivo di un'ambulanza dal vicino ospedale Cardarelli. Solo alcuni odontoiatri avrebbero cercato di aiutare la persona e nessun defibrillatore sarebbe stato preso dagli edifici del Policlinico che ne sono dotati per effettuare i primi interventi.

Infarto al Policlinico, soccorso da ambulanza interna

"Nessuno Tocchi Ippocrate", citando fonti interne del Policlinico, fornisce una ricostruzione diversa, chiarendo quale fosse l'ambulanza che ha prelevato l'uomo. Secondo l'associazione non sarebbe intervenuta una ambulanza esterna, ma i soccorsi sarebbero stati prestati dagli stessi operatori dell'azienda ospedaliera e l'uomo sarebbe trasferito in Rianimazione, dove è deceduto. Spiega Nessuno Tocchi Ippocrate:

Fonti vicine alla nostra associazione ci comunicano che il paziente colto da arresto cardiaco nei viali del Policlinico di Napoli è stato soccorso dall’ equipaggio interno del policlinico coadiuvato addire da un medico rianimatore. L’ambulanza interna è giunta sul posto ed ha iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare sul posto. Il paziente è stato poi trasferito presso la Rianimazione del policlinico federiciano dove purtroppo è stato constatato il decesso.Nessun ritardo da parte del 118 di Napoli che ha semplicemente ricevuto informazioni sbagliate, intervento impeccabile della ambulanza interna della struttura universitaria.

Borrelli: "Tempi di soccorso lunghi, aspetti da chiarire"

Nonostante il chiarimento sulle modalità dell'intervento, restano però aperti diversi interrogativi sulla questione, legati ai tempi e alle procedure seguite. Evidenzia Francesco Emilio Borrelli a Fanpage.it:

Da nostri accertamenti ci sono due elementi che dovranno essere approfonditi. Il primo è la ragione per cui non esiste una convenzione tra 118 e servizio interno, motivo per cui ieri sono state impiegate tre ambulanze e non c’è stata coordinazione. Il secondo è che si deve fare chiarezza sui tempi, che potrebbero essere stati anche più lunghi di 20 minuti, dal malore ai due interventi a vuoto del 118 e fino a quello dell’ambulanza interna.
Risulta infatti che ci sia stato un fraintendimento sulla posizione dell’uomo colto da malore, indicata come fermata del policlinico: il chiamante avrebbe inteso quella interna, mentre gli operatori delle centrale operativa e gli equipaggi delle due ambulanze del 118 avrebbero creduto che fosse, invece, quella esterna della metro, e non avrebbero però poi chiamato durante il primo intervento per chiedere chiarimenti una volta constatato che non c’era nessuno.

(articolo aggiornato alle 14:42 del 7 giugno 2023)

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