Morte Ugo Russo, l’8 febbraio inizia il processo al carabiniere: lenzuolata ai Quartieri Spagnoli
Mercoledì 8 febbraio 2023 al via l'udienza preliminare per la morte di Ugo Russo, il 15enne napoletano ucciso a colpi di pistola da un carabiniere mentre tentava una rapina gli inizi del 2020 in via Generale Orsini, nella zona di Santa Lucia, a Napoli. In aula si arriva dopo tre anni di accertamenti e di verifiche: le indagini preliminari sono state chiuse soltanto nell'ottobre 2022.
Il giudice dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio, determinando l'avvio del processo o fermando il procedimento penale. L'accusa per il militare è di omicidio volontario aggravato: avrebbe sparato mentre il ragazzo era in fuga, quindi non per legittima difesa, come da lui sempre sostenuto, ma quando il pericolo era ormai cessato.
Venerdì mattina il "Comitato Verità e Giustizia per Ugo Russo" si riunirà davanti al Tribunale di Napoli. Ieri, intanto, nei Quartieri Spagnoli e a Montesanto, le zone del centro di Napoli dove viveva il quindicenne, c'è stata una nuova "lenzuolata": su balconi e finestre sono state esposte decine di lenzuola con messaggi per chiedere "verità e giustizia". Una iniziativa simile c'era stata già nel marzo 2021, dopo un anno dalla morte del ragazzo.
Morte Ugo Russo, chiesto processo per il carabiniere
Con la chiusura delle indagini preliminari la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio del militare. Secondo le risultanze i colpi esplosi quella notte, tra il 29 febbraio e il 1 marzo 2020, erano stati quattro. I primi due a distanza ravvicinata, quando il ragazzo, armato di una pistola che poi si rivelerà giocattolo, era accanto all'automobile in cui c'erano il carabiniere e una ragazza; uno lo aveva centrato alla spalla sinistra, l'altro aveva mancato il bersaglio.
Successivamente, sostengono gli inquirenti, mentre "Ugo Russo era in fuga cercando di raggiungere il motoveicolo" dove lo attendeva il complice, il carabiniere "usciva dalla posizione di parcheggio collocandosi quasi perpendicolarmente alla posizione precedente ed esplodeva altri due colpi all'indirizzo di Ugo Russo". Una delle pallottole aveva raggiunto il 15enne sotto lo sterno, l'altro "lo colpiva alla testa, trapassandola, e provocandogli lesioni irreversibili che, successivamente, ne avrebbero cagionato la morte".