Morte Gerardina Corsano, non c’entra la pizza: indagini sui pesticidi dell’azienda di famiglia
Gerardina Corsano potrebbe essere stata vittima di avvelenamento accidentale dovuto ad una sostanza velenosa contenuta nei fertilizzanti e nei pesticidi venduti nel loro negozio. È l'ipotesi su cui stanno indagando gli inquirenti in relazione al decesso della 45enne, morta il 31 ottobre scorso nell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino (Avellino), dove era arrivata poche ore.
Lei e il marito, il 52enne Angelo Meninno, erano stati ricoverati in preda a sintomi che erano stati inizialmente interpretati come riconducibili ad una intossicazione alimentare. Avevano cominciato a stare male il sabato precedente, 28 ottobre, poco dopo aver cenato in una pizzeria del comune dell'Avellinese. Nei giorni precedenti al 31 ottobre erano stati già al Pronto Soccorso del Frangipane due volte, ma erano stati dimessi.
Dissequestrata la pizzeria di Ariano Irpino
Dopo il decesso della donna i poliziotti di Ariano Irpino e i carabinieri del Nas di Salerno avevano acquisito campioni di alimenti nella pizzeria, che erano stati poi esaminati nei laboratori dell'Istituto Superiore di Sanità a Roma. Nell'attesa l'attività era stata sequestrata, per poi essere dissequestrata pochi giorni dopo, quando erano arrivati i primi risultati che avevano "scagionato" il cibo: nessuna traccia di contaminazione e nemmeno del botulino, indicato nelle prime ore come possibile responsabile dell'intossicazione. Pochi giorni fa il responso conclusivo, che ha confermato l'esito dei primi accertamenti.
Le indagini sui fertilizzanti dell'azienda del marito
Chiarito che il decesso è avvenuto per avvelenamento, ma esclusa l'intossicazione alimentare, gli inquirenti stanno quindi prendendo in considerazione l'ipotesi che ad uccidere Gerardina Corsano possa essere stata una sostanza velenosa con cui sia lei sia il marito erano entrati a contatto. E i sospetti si sono quindi concentrati su quelle utilizzate nell'azienda del marito, imprenditore agricolo.
Nei giorni scorsi il pm che coordina le indagini, Maria Amalia Capitano della Procura di Benevento, aveva disposto il sequestro dei telefoni cellulari di Meninno e di diversi familiari della coppia. Nel registro degli indagati restano iscritte tre persone: i titolari della pizzeria, marito e moglie, e il medico del Pronto Soccorso dell'ospedale Frangipane che aveva visitato e poi dimesso Gerardina Corsano e il marito prima di quel 31 ottobre.