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Morte Gerardina Corsano, “il giorno prima del decesso analisi del sangue erano buone”

La donna di Ariano Irpino (Avellino) e il marito potrebbero essere stati avvelenati accidentalmente con pesticidi; la difesa ha chiesto nuovi accertamenti mirati.
A cura di Nico Falco
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Se davvero Gerardina Corsano è stata uccisa dal veleno dei pesticidi, bisogna capire in che modo è entrata in contatto con le sostanze velenose, se le ha accidentalmente ingerite o se è bastato il semplice contatto; e bisogna capire, ancora, se i sintomi che presentava quando era arrivata in ospedale erano riconoscibili e perché per ben due volte è stata dimessa, a quanto pare dopo analisi del sangue da cui non sarebbero emerse anomalie. Sono gli interrogativi che ancora ruotano sul decesso della donna, morta a 45 anni il 31 ottobre scorso nell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino (Avellino).

L'intossicazione dopo la cena in pizzeria, "scagionata" l'attività

La donna e il marito, Angelo Meninno, avevano cominciato a stare male nella serata di sabato 28 ottobre, dopo aver cenato in una pizzeria della zona. Ipotizzando un collegamento tra quel pasto e l'intossicazione, dopo il decesso i poliziotti e i carabinieri del Nas avevano sequestrato campioni di cibo nell'attività. Gli esami effettuati dall'Istituto Superiore di Sanità a Roma hanno poi escluso la presenza di tossine botuliniche. Accantonata l'ipotesi del coinvolgimento, la pizzeria è stata dissequestrata; al momento i due titolari risultano ancora indagati, in attesa degli esiti dell'autopsia.

L'ipotesi dell'avvelenamento da pesticidi

Le indagini sono coordinate dal pm Maria Amalia Capitano della Procura di Benevento. Altra ipotesi tenuta in considerazione dagli inquirenti, quella dell'avvelenamento involontario da pesticidi, di cui sarebbero stati vittima marito e moglie; non sarebbero emersi però riscontri in questa direzione, anche perché le analisi, mirate, erano state svolte per la ricerca del botulino.

Nei giorni scorsi l'avvocato della famiglia Corsano, il penalista Gerardo Giorgione, ha presentato una richiesta di nuovi accertamenti per capire se la donna sia effettivamente entrata a contatto con sostanze venefiche contenute nei prodotti venduti nel negozio che la 45enne gestiva insieme al marito e, soprattutto, con che modalità.

Il ruolo dell'ospedale: le analisi "pulite" prima della morte

E poi c'è la questione dell'ospedale: nei giorni precedenti Gerardina Corsano e il marito erano stati visitati due volte al Pronto Soccorso ed erano stati dimessi. In particolare, spiega Giorgione a Fanpage.it, il 30 ottobre le analisi della donna erano risultate "pulite", nulla che facesse pensare ad altro che ad una gastroenterite. Nelle ore successive, però, c'era stato praticamente un tracollo delle sue condizioni di salute, fino al nuovo ricovero, il 31 ottobre, e al decesso poche ore dopo. Il medico che per entrambe le volte aveva visitato e poi dimesso la coppia è il terzo, e per ora ultimo, indagato.

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