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L'omicidio di Ugo Russo a Napoli

Morte di Ugo Russo, la madre colta da un malore in aula durante un’udienza del processo

Malore durante l’udienza preliminare per la madre di Ugo Russo, il 15enne ucciso durante una tentata rapina nel Rione Santa Lucia il 29 febbraio del 2020.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ugo Russo, il 15enne ucciso da un carabiniere durante una tentata rapina
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Malore in aula per la madre di Ugo Russo, il 15enne ucciso durante una tentata rapina la notte del 29 febbraio del 2020 nel Rione Santa Lucia di Napoli. La donna è stata accompagnata all'esterno dal marito dopo il malore avuto nell'aula 419 del Palazzo di Giustizia di Napoli “Alessandro Criscuolo”, dove si sta tenendo l'udienza preliminare del processo che vede imputato il carabiniere che sparò con la pistola d'ordinanza contro Ugo Russo, uccidendolo: presente anche lui in aula e difeso dall'avvocato Mattia Floccher, gli viene contestata l'accusa di omicidio volontario aggravato per la morte del giovane, che con un complice cercò di rapinargli l'orologio.

La morte di Ugo Russo avvenne nella notte tra il 29 febbraio e il 1° marzo 2020, pochi giorni prima dello scoppio della pandemia di Covid e del lockdown nazionale. Stando a quanto ricostruito, il giovane tentò assieme ad un complice di rapinare un uomo che si trovava in automobile con una ragazza su via Generale Giordano Orsini, nel Rione Santa Lucia a due passi dal Lungomare, usando una pistola che poi si rivelò essere finta. La vittima era invece un carabiniere, che esplose quattro colpi con la pistola d'ordinanza, uccidendo il ragazzo. Secondo l'ipotesi dell'accusa, due colpi sarebbero stati sparati mentre il ragazzo era già in fuga, e dunque "a pericolo cessato" e dunque non per legittima difesa. La famiglia ha sempre sostenuto questa versione, parlando di omicidio volontario. Fin da allora, inoltre, la famiglia di Ugo Russo si è costituita parte civile al processo contro il carabiniere, che invece ha sempre sostenuto la tesi della legittima difesa.

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