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Cristina Frazzica, travolta sul kayak a Napoli

Morta in kayak a Napoli, oggi l’autopsia su Cristina Frazzica e la perizia sulla barca

Oggi gli esami irripetibili sulla canoa e sul cabinato di 18 metri di proprietà dell’indagato: si cercano segni di impatto per l’identificazione certa.
A cura di Nico Falco
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Cristina Frazzica (foto da Facebook)
Cristina Frazzica (foto da Facebook)
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È stata fissata per il primo pomeriggio di oggi l'autopsia sul corpo di Cristina Frazzica, la ricercatrice 30enne travolta e uccisa da una barca mentre era in kayak domenica scorsa, al largo delle coste di Posillipo, a Napoli; da stamattina iniziano anche le perizie sulla canoa e sul cabinato di 18 metri, uno dei tre sequestrati, che per gli inquirenti potrebbe essere quello che ha investito la ragazza. Al momento c'è un unico indagato, un noto penalista napoletano che era alla guida dell'imbarcazione e che ha prestato i primi soccorsi al superstite e ha lanciato l'allarme alla Capitaneria di Porto.

Oggi l'autopsia, non ancora fissati i funerali

La famiglia di Cristina Frazzica si è affidata a Giesse Risarcimento Danni e all'avvocato Gianluca Giordano del Foro di Santa Maria Capua Vetere, che si avvarrà della consulenza del medico legale Maurizio Saliva. L'autopsia servirà a chiarire un aspetto fondamentale, ovvero se la ragazza è deceduta sul colpo o se, con un tempestivo intervento, si sarebbe potuta salvare.

I genitori della ragazza, arrivati da Voghera a Napoli dopo l'incidente per il riconoscimento, oggi sono tornati in città. Dopo l'autopsia, col placet della magistratura, potranno essere fissati i funerali.

La perizia sulle imbarcazioni

Di fondamentale importanza saranno le verifiche sulla canoa su cui si trovavano la 30 e l'amico superstite, un avvocato napoletano di 33 anni, e sul cabinato di 18 metri di proprietà dell'avvocato Guido Furgiuele (difeso dall'avvocato Alfonso Furgiuele). L'imbarcazione è stata individuata grazie ai video ricavati dalle telecamere di sorveglianza di villa Rosebery, davanti alla quale si è verificato l'incidente, ma manca la certezza: si trovava in quello specchio di mare, così come altre due barche (anche queste sequestrate martedì), ma le immagini non permettono di identificare con sicurezza chi ha travolto il kayak.

Dal canto suo Furgiuele, che è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso, ha spiegato che né lui né le persone che si trovavano sulla sua barca hanno avvertito un impatto e di essere intervenuto, circa mezz'ora dopo l'incidente, per soccorrere un ragazzo che uno dei suoi ospiti aveva visto sbracciarsi in mare.

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