“Monumenti in vendita? Il Patto per Napoli è un pacco”: così De Magistris sull’inchiesta di Fanpage.it
"Lo hanno chiamato Patto per Napoli, ma in realtà è il Pacco per Napoli". Non usa giri di parole Luigi De Magistris, ex sindaco del capoluogo partenopeo, nel commentare l'inchiesta pubblicata da Fanpage.it nelle scorse ore sul Patto per Napoli firmato a marzo 2022 dal sindaco Gaetano Manfredi e dall'allora presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi: l'accordo, infatti, prevede dal governo centrale arrivino a Napoli 1 miliardo e 231 milioni di euro nei prossimi vent'anni, a fronte di diverse misure che il Comune si impegna a prendere. Tra queste, la "valorizzazione" di diversi beni pubblici che, come spiegato a Fanpage.it da Alberto Lucarelli, docente di Diritto Costituzionale all'Università Federico II di Napoli, "si scrive valorizzazione e si legge alienazione, vendita, svendita del patrimonio pubblico".
"Una formula simile a quella dell'Europa per la Grecia"
Un Patto che lo stesso Lucarelli a Fanpage.it descrive come "una formula molto simile a quella che fu usata dalla Commissione Europea per la Grecia di Tspiras". La lista dei beni da vendere entro il 2023, secondo gli accordi, comprenderebbe la Galleria Principe di Napoli, Palazzo Cavalcanti, il complesso del Carminiello a Piazza S.Eligio, l'ex deposito ANM di Posillipo, le caserme della Polizia di Stato in via Medina e quella della Guardia di Finanza in via Quaranta, e la ex Villa Cava a Marechiaro. Ma si tratterebbe solo dell'inizio.
De Magistris: "Alla fine pagano Napoli e i Napoletani"
"Fanpage.it ha pubblicato un documento molto importante", ha commentato Luigi De Magistris, "raccontando la verità su quello che è stato chiamato il Patto per Napoli ma che è il Pacco per Napoli. L'attuale Amministrazione ottiene i fondi per rilanciare Napoli, per migliorare i servizi e la qualità della vita ed oggi scopriamo che non solo questo non è accaduto, ma che luoghi simbolo dell'identità e della storia di Napoli, come Castel dell'Ovo, il Maschio Angioino, la Galleria Principe e tanti altri verranno privatizzati, diventando oggetto di interessi economici. Quindi", ha concluso De Magistris, "paga Napoli, pagano i napoletani e si condizionerà per sempre la vita di questa città. Esattamente il contrario di quello che si è fatto in questi ultimi dieci anni investendo in cultura, in beni comuni, acqua pubblica: è il pacco per Napoli con la complicità dell'attuale amministrazione".