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Covid 19

Mini lockdown a Monte di Procida, il sindaco Pugliese: “Chiusura necessaria per evitare il peggio”

Il sindaco di Monte di Procida (Napoli) Peppe Pugliese intervistato da Fanpage.it parla del mini lockdown che ha disposto in città dopo la scoperta di un focolaio di Coronavirus, emerso dopo un matrimonio che si è tenuto nella zona dei Campi Flegrei. In città sono chiuse scuole, palestre, centri ricreativi, mentre sono state interrotte le manifestazioni pubbliche e fortemente limitate le interazioni private.
Intervista a Peppe Pugliese
Sindaco di Monte di Procida (Napoli)
A cura di Valerio Papadia
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Monte di Procida, cittadina che sorge nella caldera dei Campi Flegrei, in provincia di Napoli, sta vivendo una mini lockdown causa Covid-19: un provvedimento necessario, quello varato dal sindaco Peppe Pugliese, dopo il focolaio di Coronavirus emerso in seguito a un matrimonio che si è tenuto nella zona, precisamente in una struttura che sorge a Bacoli, comune limitrofo a Monte di Procida. Al momento, sono 35 i cittadini risultati positivi emersi dal focolaio, mentre il totale sale a 45 se si considerano anche i residenti negli altri comuni e addirittura all'estero, dal momento che la sposa è originaria di Bratislava. In virtù del focolaio, l'amministrazione comunale ha deciso di emettere una ordinanza con la quale dispone, per il momento fino al 13 ottobre, la chiusura di scuole, palestre, centri ricreativi, nonché la sospensione delle manifestazioni pubbliche e la forte limitazione di quelle private, con il divieto che ad un evento vi siano più di 10 persone. A Fanpage.it, il sindaco Pugliese ha fatto il punto della situazione a Monte di Procida.

Sindaco, cosa l'ha spinta ad istituire un mini lockdown?

Potrebbe sembrare un provvedimento troppo severo, ma già venerdì (9 ottobre, ndr.) ho deciso di chiudere tutte le scuole, dopo alcuni casi di positività al Coronavirus riscontrati in un istituto tra gli studenti e il personale docente. Quando poi sono arrivate le prime notizie del focolaio al matrimonio, ho implementato la prima ordinanza (la numero 37 del 9 ottobre 2020) con quella emessa il 10 ottobre (la numero 39), nella quale ho limitato fortemente anche gli eventi privati: nelle case, durante i pranzi o le cene, o per una partita a carte da un amico, non è possibile assembrarsi. Devo dire che un provvedimento del genere, seppur così restrittivo, ha però già dato i suoi frutti. Sul matrimonio, poi, mi lasci dire una cosa: gli invitati non erano duecento, come riportato da alcune agenzie di stampa, ma ottanta.

Una volta scoperto il focolaio Covid, c'è stato coordinamento con gli altri enti competenti?

Non da subito. Appena sono arrivati i primi risultati dei tamponi che alcuni degli invitati hanno effettuato privatamente, mi sono adoperato per salvaguardare la salute dei miei cittadini e ho agito in autonomia, chiudendo subito le scuole, ad esempio. Quando il quadro epidemiologico si è andato delineando, l'Asl Napoli 2 Nord (competente sul territorio) e la Regione Campania si sono messi subito a disposizione. L'Asl ha istituito anche una postazione mobile, come quelle che ci sono in alcuni Covid Center, per effettuare i tamponi ai cittadini legati al focolaio direttamente in auto.

Crede che ci sarà bisogno di ulteriori provvedimenti restrittivi?

Questo non posso ancora dirlo. Lo screening sui contatti di coloro che sono risultati positivi non è ancora terminato: andrà avanti ancora nei prossimi due giorni. Sono però abbastanza fiducioso: non mi aspetto emergano tanti altri nuovi casi. Fortunatamente siamo riusciti ad individuare tutti i contatti e a metterli in isolamento fiduciario in attesa dell'esito del tampone.

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