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Migranti, nel SAI di Caserta in 140 vivono tra insetti, acqua marrone e abbandono: la denuncia

Viaggio nelle “case degli orrori” del SAI di Caserta, la struttura per migranti che ospita 140 persone in condizioni igienico sanitarie terribili. Invasione di blatte e termiti, acqua marrone dai rubinetti, zero servizi agli ospiti, per un appalto da 2,5 milioni di euro all’anno.
A cura di Antonio Musella
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I SAI sono strutture di accoglienza per migranti realizzati con fondi del Ministero dell'Interno e gestiti dai Comuni che mettono a gara d'appalto la gestione delle strutture. Si tratta di un sistema di accoglienza diffuso, in diversi appartamenti sul territorio, dove oltre al vitto ed alloggio ai migranti deve essere garantita l'assistenza sanitaria, la scuola d'italiano e la formazione professionale, per mettere nelle condizioni, coloro i quali stanno chiedendo l'asilo politico in Italia, di potersi integrare sul territorio.

Fanpage.it è venuta in possesso di alcuni video che testimoniano le terribili condizioni della struttura SAI di Caserta, gestita per un importo di 2,5 milioni di euro all'anno dalle cooperative Innotech, Esculapio e Consorzio Stabile. Condizioni igienico sanitarie indegne, con alcuni appartamenti invasi dagli insetti, acqua marrone dai rubinetti, bagni rotti, infiltrazioni di umidità, sovraffollamento. Inoltre abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni degli ospiti degli appartamenti che raccontano come i servizi previsti dall'appalto milionario non vengano effettuati dagli enti gestori. Il tutto è stato denunciato anche da un consigliere comunale di Caserta, Raffaele Giovine, che ci racconta episodi inquietanti che fanno sorgere il dubbio di una complicità tra i controllati e controllori. Un vero e proprio viaggio nelle case degli orrori.

L'invasione degli insetti e l'acqua marrone dai rubinetti

I video mostrati da Fanpage.it sono stati girati nel mese di giugno e testimoniano le condizioni di alcuni degli appartamenti su cui si articola il SAI di Caserta. Si tratta complessivamente di una ventina di appartamenti che ospitano circa 140 persone. Le immagini sono inequivocabili. Negli appartamenti di Via Ferrante viene mostrata una vera e propria invasione di blatte e termiti nella cucina. Gli insetti ricoprono i lavandini, i davanzali, ma anche l'interno dei mobili e del forno a microonde. Le blatte raggiungono anche i letti degli ospiti, con le immagini che mostrano gli insetti sulle lenzuola delle camere da letto.

Nell'appartamento di Vico dei Marzani, dai rubinetti esce acqua marrone. Le immagini mostrano sia i rubinetti della cucina che quelli del bagno, dove l'acqua è di un colore tra il marrone ed il rossastro. Gli ospiti sarebbero costretti ad usare quell'acqua, evidentemente non potabile, per cucinare e per lavarsi.

Negli appartamenti di Corso Trieste, sempre a Caserta, si registra un notevole sovraffollamento, con letti stipati in ogni dove. Si vede nelle immagini una camera con due letti, dove lo spazio vitale potrebbe essere occupato da una sola persona. Inoltre, le immagini mostrano che le due docce dell'appartamento sono rotte. Da una non esce l'acqua, mentre dall'altra ne esce solo un rivolo dalle tubature e la struttura della doccia e danneggiata. In tutti gli appartamenti ci sono infiltrazioni di umidità nelle pareti, gli ambienti risultano sporchi e privi di elettrodomestici fondamentali come la lavatrice ed i forni a microonde. Sempre a vico dei Marzani la caldaia è rotta da 8 mesi, come testimonia in un video uno degli ospiti. "Sono 8 mesi che è rotta la caldaia – spiega – abbiamo fatto l'inverno senza caldaia, per lavarci facciamo come in Africa" e mostra come gli ospiti sono costretti a riempire le pentole d'acqua e bollirla in cucina per potersi lavare con acqua calda.

L'appalto milionario e l'assenza dei servizi

Le tre cooperative che gestiscono il servizio dovrebbero garantire, come previsto dalla gara d'appalto che si sono aggiudicate, una serie di servizi aggiuntivi. Gli oltre due milioni di euro all'anno, che per i due anni di contratto previsti arrivano a oltre 4 milioni, dovrebbero essere spesi anche in servizi di integrazione. "Non abbiamo assistenza medica – ci spiega Abdullaye, uno degli ospiti del SAI – per quattro volte sono stato male, ho chiamato i gestori ma non mi hanno portato da un medico e nemmeno in ospedale, quando sono stato male ho dovuto comprare di tasca mia le medicine".

Oltre all'assistenza medica ci dovrebbero essere i servizi di integrazione. "Non sono mai andato alla scuola di italiano, perché non mi hanno mai portato – spiega Daho, altro ospite del SAI di Caserta – quando sono andato una volta alla scuola c'era una signora che mi ha detto che la scuola è chiusa ed io non posso andarci". A mancare sono anche i corsi di formazione che sarebbero previsti dall'appalto, a spiegarcelo a Ibrahim: "Io vivo a Vico dei Marzani, in una delle strutture del SAI, lì viviamo troppo male. Non abbiamo la caldaia, dai rubinetti esce l'acqua marrone, non abbiamo avuto assistenza medica e non ci hanno mai fatto fare i corsi di formazione". Una situazione, quella che emerge dai racconti degli ospiti del SAI fatti a Fanpage.it, che evidenzierebbe una serie di violazioni dell'appalto da parte dei gestori.

La denuncia del consigliere Giovine e l'inquietante messaggio dei gestori

Ad occuparsi della struttura SAI del Comune di Caserta è stato Raffaele Giovine, consigliere comunale indipendente che dal mese di giugno è stato raggiunto da una serie di segnalazioni da parte degli ospiti della struttura sulle pessime condizioni igienico sanitarie. "Mi sono recato di persona a fare i sopralluoghi ed ho filmato tutto ciò che vedevo" ci spiega. Nei suoi filmati rivediamo le stesse scene dei video arrivati a Fanpage.it: l'invasione degli insetti, l'acqua marrone dai rubinetti, il sovraffollamento, le docce rotte. "E' una situazione vergognosa ed indecente, ho potuto constatarla di persone andato sul posto e parlando con gli ospiti. Per questo ho deciso di denunciare tutto alle forze dell'ordine" sottolinea Giovine. Ma non solo. Il SAI è un servizio su cui dovrebbe controllare il Comune di Caserta, ma anche il servizio centrale SAI al Ministero dell'Interno.

Per questo il consigliere Giovine scrive una nota articolata al servizio centrale al Ministero, denunciando tutto ciò che ha visto e documentato nelle sue ispezioni. "E' avvenuta una cosa abbastanza singolare – spiega – dopo qualche settimana uno degli amministratori delegati delle cooperative che gestisce il servizio mi manda su whatsapp la nota con cui il servizio centrale del SAI, al Ministero dell'Interno, chiedeva al Comune di Caserta di controllare sulla situazione igienico sanitaria delle strutture. Si tratta di una nota che il Ministero aveva indirizzato al Comune, un documento riservato che il Ministero aveva ritenuto di non girare nemmeno a me che ero il segnalante. E' assai strano che il controllato sia in possesso di un documento con cui il Ministero chiede al controllore, cioè il Comune di Caserta, di accertarsi dell'operato della cooperativa".

Un episodio molto inquietante che fa sorgere il dubbio di una possibile complicità tra controllato e controllore. Come faceva la cooperativa che gestisce il SAI ad avere una nota riservata inviata dal Ministero al Comune di Caserta dove si chiedeva proprio di controllare l'operato della cooperativa? "Questa situazione è vergognosa – commenta il consigliere comunale – nessun essere umano dovrebbe essere trattato in questo modo, fatto vivere in queste condizioni e soprattutto nessun Ente che gestisce un appalto pubblico, può comportarsi in questo modo".

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