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“Mi chiamo avvocata, non signorina”, a Benevento un portachiavi per la parità di genere

Il Comitato Pari Opportunità Avvocati di Benevento ha lanciato l’iniziativa “Chiudi il gap”, per sottolineare le discriminazioni che ancora oggi le donne vivono sul luogo di lavoro.
A cura di Redazione Napoli
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Un portachiavi, per evocare la chiusura della distanza che ancora oggi separa le donne dalla piena parità: è il gadget simbolico distribuito dal Comitato Pari Opportunità Avvocati di Benevento, che oggi, nel giorno della Festa della Donna, ha lanciato l'appello "Chiudi il Gap!". Il progetto, realizzato col coinvolgimento degli allievi dell’IEFP Operatore Grafico presso la Scuola la Tecnica di Benevento, mira ad evidenziare la situazione di discriminazione che molte donne vivono, sia nel mondo dell'avvocatura sia negli altri settori.

Sul portachiavi sono impressi alcuni dati che, in generale o con riferimento all’avvocatura, provocano una riflessione sul gender gap; tra questi, "Mi chiamo avvocata, non signorina", per ricordare la frase che molte avvocatesse si vedono rivolgere. La presidente del comitato, l'avvocata Ilaria Iammarino, spiega che nel comune sentire non c'è percezione di questa discriminazione e che, al contrario, si minimizza con un laconico “le donne sono ovunque”. Nei fatti, e succede nell'avvocatura come in altri settori, prosegue, la quasi parità numerica però non corrisponde ad una parità sostanziale, soprattutto in termini di reddito. Essere “ovunque”, quindi, non significa essere trattate con eguale rispetto, a parità di “posizione” sociale, culturale e lavorativa.

Spiega il Comitato:

L’anno appena trascorso vede il nostro Paese perdere ben 16 posizioni nel Global Gender Gap Report, l’indice nato nel 2006 per misurare annualmente l’evoluzione mondiale della parità di genere: l’Italia è passata dal 63° posto nel 2022 al 79° posto su 146 Paesi nel 2023.

Mentre la popolazione forense vede soltanto una lieve prevalenza maschile su quella femminile pari al 52%, nell’avvocatura rimane la differenza elevata dei redditi, in pratica ci vuole il reddito di due donne per sfiorare (e non raggiungere) il livello medio percepito da un uomo avvocato.

Ciò che appare come una tendenza più marcata fra le donne rispetto agli uomini è l’intenzione dichiarata di lasciare la professione. Il rapporto fra chi prende in considerazione l’ipotesi di abbandonare la professione e chi invece non ha minimamente vagliato questa eventualità è di 40 a 60 fra le donne avvocato e di 30 a 70 fra i colleghi uomini.

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