Metro Italia di Pozzuoli, sciopero dei lavoratori contro la chiusura del centro commerciale
I lavoratori del centro commerciale Metro Italia di Pozzuoli hanno proclamato due giorni di sciopero contro la chiusura del punto vendita di via Campana. Questa mattina, i dipendenti della multinazionale hanno incrociato le braccia, in un sit in pacifico all'esterno del sito. Presenti alla manifestazione anche i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Sono 65 i dipendenti che rischiano il posto, senza contare i lavoratori dell'indotto.
Ioffredo (SI): "A fianco dei lavoratori"
In piazza con i lavoratori, anche il senatore Peppe De Cristofaro e Stefano Ioffredo, segretario del circolo di Sinistra Italiana di Pozzuoli e Segretario Provinciale della Federazione di Napoli di Sinistra Italiana.
Ioffredo ha commentato:
"Sinistra Italiana sostiene lo sciopero dei lavoratori di Metro Italia e questa mattina è scesa al loro fianco per sostenerli contro la chiusura del punto vendita di via Campana. Con Stefania Fanelli della direzione nazionale di SI, abbiamo espresso solidarietà e assicurato il nostro impegno per una battaglia di diritti e civiltà. Continueremo a farlo nei prossimi giorni e poteremo la vicenda all'attenzione del consiglio metropolitano di Napoli e in Parlamento alla Camera e al Senato, affinché sia scongiurata la perdita dei posti di lavoro. Stiamo cercando di approfondire la vicenda inerente alla proprietà e ai costi di locazione eccessivi che sono il motivo, secondo Metro Italia, della chiusura del punto vendita. Non molliamo di un metro".
Andreozzi: "Manfredi intervenga"
Sulla vicenda interviene anche il consigliere comunale di Napoli, Rosario Andreozzi:
"Questa mattina, insieme al Segretario Provinciale di Sinistra Italiana, Stefano Ioffredo, siamo stati a portare la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Metro Cash and Carry di Pozzuoli (NA). Ho personalmente preso l’impegno di cercare il coinvolgimento del Sindaco e dell’intero Consiglio comunale, affinché si possa istituire un tavolo di confronto con il Prefetto e le parti sociali, atto a tutelare le circa 100 famiglie dei lavoratori oltre che l’intera filiera dell’indotto”.