Meteo Ferragosto, il meteorologo Mazzarella: “Fine settimana di caldo rovente”

Sarà un fine settimana di Ferragosto rovente dal punto di vista delle temperature, ma dal 18 agosto tornerà il fresco ed una estate più comune. Lo ha spiegato intervistato da Fanpage.it il professore Adriano Mazzarella, meteorologo e fisico, già professore associato di Climatologia presso l'Università Federico II di Napoli, che ha parlato dell'estate attualmente in corso, delle temperature roventi di questi giorni ma anche di quello che ci attende nell'immediato.
Professore, che fine settimana di Ferragosto ci attende a Napoli?
Da oggi e fino alla mattina del 18 agosto, ci attendono giornate roventi. Poi però già dal 18 stesso si andrà verso le temperature più nella media. Sarà un fine settimana in cui soffriremo particolarmente, ma l'estate intesa come temperature sopra i 35 gradi e dunque sopra la media finirà entro il 18 di agosto. Nulla di insolito, anche se saranno giornate come detto molto dure.
Stiamo vivendo insomma una delle estate più caldi di sempre?
Il 5 agosto 1885 si sono raggiunti a Napoli 39 gradi. Nel 1956, anno famoso per l'inverno rigido tra gennaio e febbraio, per cinque giorni consecutivi ad agosto raggiungemmo i quaranta gradi. Insomma, anche se non frequentemente, questo tipo di eventi sono già successi in passato. Questo accade perché quando l'aria atmosferica è orientata lungo i meridiani come in questi anni, arrivano sia le correnti polari dal nord, portando inverni rigidi, sia gli anticicloni africani, che invece portano estati roventi. Quando invece la circolazione avviene lungo i paralleli, arrivano correnti miti, come quella ad esempio delle Azzorre.
Eppure l'altro giorno in Sicilia si sono toccati i 48.8 gradi centigradi..
Bisogna distinguere sempre tra temperature misurate dagli strumenti e quella percepita, che non può essere rilevata perché è soggettiva. Io ho l'impressione che l'umidità, in Sicilia, abbia portato a percepire una temperatura del genere, ma che la temperature reale fosse più bassa. Noi, del resto, respiriamo anche dai pori della pelle: è il motivo per cui, sudando, i pori si otturano e noi facciamo fatica a respirare e percepiamo una temperatura più alta di quella che effettivamente viene misurata.