Messaggini per rubare i dati e truffe informatiche, centrale scoperta a Torre del Greco
Si erano specializzati nelle truffe informatiche, ma il loro forte erano quelle con la tecnica dello smishing: inviare messaggini sui cellulari contenenti link a siti fasulli, per poi rubare le informazioni di quelli che cadevano nel tranello. E svuotare le loro carte di credito. E a cascarci, a quanto pare, erano in parecchi: nelle loro disponibilità i poliziotti hanno trovato migliaia di euro in contanti, oltre cento telefonini e più di certo carte di credito.
La scoperta a Torre del Greco, in provincia di Napoli. I poliziotti del commissariato locale e quelli del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno effettuato un controllo in un appartamento di via del Cimitero nel pomeriggio di ieri, 17 ottobre; dentro c'erano quattro uomini, intenti a usare dei computer, che alla vista degli agenti hanno subito tentato di fuggire. Bloccati e perquisiti, tre di loro sono stati trovati in possesso di due carte di debito, un telefono cellulare e 5.305 euro.
Nell'abitazione, invece, tutto il materiale che serviva per le truffe: 134 telefoni cellulari con relative schede sim, 113 carte di credito e di debito, 3 computer, 2 router wifi e una chiavetta usb con dati relativi a bonifici e conti correnti. Nel corso delle indagini i poliziotti hanno scoperto che alcune delle schede sim erano state utilizzate per truffe informatiche commesse il mese scorso e nella prima metà di ottobre. I quattro, tutti del posto e che hanno 20, 21, 24 e 47 anni, tra i quali gli ultimi due con precedenti di polizia, sono stati denunciati per frode informatica.
Cos'è lo smishing, la truffa con gli sms
Lo smishing è un tipo particolare di truffa che viene eseguita tramite messaggi sms, variante del phishing che funziona sfruttando lo stesso concetto base. In sostanza la vittima riceve un messaggio in cui, con una scusa, lo si induce a cliccare su un link allegato. Potrebbe essere, per esempio, una finta comunicazione da parte della banca, ma anche la vincita ad un inesistente concorso. A questo punto chi cade nel raggiro si ritrova davanti a un sito falso. Se inserisce i propri dati (quelli anagrafici così come quelli delle carte di credito) finisce tutto nelle mani dei truffatori.
Come consigliato più volte dalla Polizia Postale durante le campagne informative, il modo più semplice per accertarsi che la comunicazione sia reale è di non premere sul link ma di andare sul sito inserendo nella barra di ricerca l'indirizzo, in modo così da essere sicuri di non trovarsi su una copia. In alternativa, controllare anche le app: se la comunicazione ricevuta è reale, ci sarà una notifica anche interna.