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Mesi di minacce, poi il pentimento: lei ritira la denuncia, e lui prova a strangolarla

La donna lo aveva denunciato per stalking, ma poi aveva ritirato la querela dopo il suo “pentimento”. Poi però ha ripreso, tentando anche di strangolarla.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si erano conosciuti in un bar, prendendo un caffè. Poi però l'uomo ha iniziato ad essere sempre più aggressivo, tanto che la donna aveva deciso di interrompere quell'amicizia. Non è bastato, perché lui ha iniziato a diventare sempre più ossessivo, al punto da stalkerizzarla sotto casa o a lavoro. Dopo la prima denuncia ritirata per il suo "pentimento", poco dopo ricomincia, arrivando perfino a tentare di strangolarla. Alla fine la donna lo ha denunciato ai carabinieri, che lo hanno arrestato. Una vicenda torbida quella accaduta nella provincia di Caserta.

La prima denuncia, poi ritirata per il suo "pentimento"

Lei, 40enne di Teverola, e lui, 47enne di Casaluce, si erano conosciuti per caso prima messaggiando su un social network e poi incontrandosi di persona per un caffè in un bar. Una conoscenza come tante, che però improvvisamente ha preso una piega diversa: l'uomo infatti ha iniziato ad essere sempre più aggressivo nei confronti della donna, tanto che, dopo poche settimane, ha deciso di interrompere anche la semplice amicizia. Una decisione che l'uomo però non è stato in grado di accettare: ha iniziato così infastidirla in maniera crescente, attraverso telefonate minatorie, inseguimenti, perfino appostamenti sotto casa e nei pressi del luogo di lavoro della donna. Al punto tale che nell'aprile scorso lei andò a denunciarlo ai carabinieri.

Il ritorno delle minacce: l'ultima a telefono mentre lei era in Caserma

Lui a quel punto si disse pentito, e riuscì a convincere la donna a ritirare la denuncia. Il tempo che questa venisse ritirata, e il tutto ricominciò come nulla fosse accaduto. Altre telefonate minacciose, altri appostamenti e pedinamenti, fino al tentativo, nel novembre scorso, di strangolarla in strada: fu solo grazie all'intervento dei passanti che la donna riuscì a salvarsi. Da quel giorno viveva però nel terrore, ed usciva di casa solo per andare a lavoro, temendo per la propria vita. Quando due giorni fa la donna si è presentata dai carabinieri per una nuova denuncia, è arrivata l'ennesima telefonata minatoria: ma stavolta erano presenti anche i militari dell'Arma, che hanno così ascoltato tutto ed hanno proceduto, raggiungendolo a casa, all'arresto in flagranza differita. L'uomo, portato nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, ora deve rispondere di atti persecutori nei suoi confronti.

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