Il mercatino etnico di via Bologna rischia di chiudere, è protesta: “Qui presidio di legalità”

La Municipalità 4 vuole spostarlo a Poggioreale, adducendo motivi di degrado e criminalità. Gli operatori in sciopero rigettano le accuse: “Qui mai trovato un ladro o uno spacciatore, il mercato è luogo di sicurezza”
A cura di Antonio Musella
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Il mercato etnico di via Bologna, che affaccia in Piazza Garibaldi a Napoli, rischia di scomparire. Istituito nel 1998 dall'allora giunta di Antonio Bassolino, vede la presenza di operatori principalmente senegalesi che vendono stoffe, vestiti e cosmetici. Un luogo di legalità, dove tutti gli operatori pagano le tasse, in una zona, quella di Piazza Garibaldi sicuramente complessa dove degrado e criminalità sono problemi all'ordine del giorno.

La Municipalità 4 del Comune di Napoli ne ha chiesto lo spostamento in un altro quartiere (a Poggioreale) adducendo problemi di degrado legati alla presenza del mercato. Non vi sono però riscontri di attività delle forze dell'ordine che abbiano accertato episodi di delinquenza nell'area del mercato, a differenza di quanto avviene nel resto della zona di Piazza Garibaldi. Gli operatori sono scesi in piazza per chiedere di poter pagare le tasse di concessione come ogni anno e la salvaguardia del mercato.

"Qui un presidio di legalità, altro che degrado e delinquenza"

Gli operatori mercatali hanno chiuso i battenti per un giorno e sono scesi in piazza in corteo, fino a Palazzo San Giacomo, per chiedere che il mercato resti dov'è. Alle accuse di degrado e proliferazione di episodi di microcriminalità gli operatori rispondono rispedendo al mittente le accuse. "Ci dicono che i cittadini segnalano episodi di degrado e delinquenza nell'area del mercato, ma non ci sono riscontri – spiega a Fanpage.it Pierre Preira, della Comunità Senegalese – non ci sono mai state operazioni delle forze dell'ordine nell'area del mercato in cui si siano trovati ladri oppure qualcuno che vendesse droga. Qui vendiamo stoffe, vestiti e cosmetici. Anzi, è successo il contrario, che qualcuno fuori dal mercato dopo un furto abbia provato a nascondersi qui e gli operatori hanno preso di forza il ladro restituendo il maltolto a chi era stato derubato. Altro che degrado, possono dire quello che vogliono, non ci sono riscontri, il mercato garantisce sicurezza".

Lo spostamento dell'area mercatale a Poggioreale sarebbe tecnicamente impossibile per gli operatori e produrrebbe la morte del mercato. L'area di Piazza Garibaldi a ridosso della stazione e in prossimità dei parcheggi e della stazione della metro, garantisce quel flusso di utenti impossibile da ritrovare nell'area di Poggioreale, quartiere che invece soffre una depressione commerciale evidente.  Un mercato, quello di via Bologna, che vive anche una diversità di trattamento rispetto alle altre aree mercatali della città. "Le concessioni per i mercati durano 10 anni – spiega Preira – in questo mercato invece abbiamo una concessione annuale, ogni anno paghiamo i bollettini al Comune di Napoli e siamo in regola. Quello che sta avvenendo è che il Comune ora non ci mette nemmeno nelle condizioni di pagare le tasse, quindi il rischio è che di fatto siano stesso le istituzioni a metterci nell'illegalità". Una situazione paradossale quella in cui si trovano i mercatali di via Bologna che negli anni hanno anche vissuto più di un tentativo di spostamento o eliminazione della loro attività.

Gli ambulanti napoletani: "Qui nessun degrado, ma nessuno ci tutela"

Con i lavori per l'apertura del parcheggio di Piazza Garibaldi, il mercato di via Bologna aveva già rischiato la chiusura. Successivamente però il dispositivo di circolazione del traffico ha salvaguardato l'area di via Bologna garantendo la continuità dell'attività degli ambulanti. Nel resto di Piazza Garibaldi però, le altre aree mercatali sono state tutte spostate in questa unica via. Antonio, è un ambulante napoletano, anche lui in piazza insieme agli operatori senegalesi: "Io stavo in Piazza Garibaldi, la precedente amministrazione De Magistris mi ha spostato in via Bologna, ora non posso stare più nemmeno qui, ma io dove devo andare? Lo chiedo a Manfredi" commenta a Fanpage.it. Ai presunti problemi di degrado e delinquenza relativi all'area del mercato, anche gli ambulanti napoletani respingono le accuse. "I ladri e i criminali stanno da un'altra parte, noi qui, non tra la gente che vive qui e lavora qui – sottolinea Antonio – nemmeno noi mercatali vogliamo il degrado, non vogliamo i ladri, anzi siamo per fare pulizia, ma qua nessuno ci tutela, noi paghiamo le tasse e non ci mettono nelle condizioni di lavorare". Al Comune gli operatori del mercato hanno chiesto la salvaguardia dell'area di via Bologna e la possibilità di pagare subito le tasse per la concessione annuale, senza rischiare di risultare come evasori durante i controlli.

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