Memorial Vincenzo Liguori, raduno di auto e moto storiche per ricordare il meccanico vittima della camorra
Un raduno di auto e moto, quale modo migliore per ricordare un onesto meccanico ucciso nella sua officina da un colpo di pistola nel 2011. Il "Memorial Vincenzo Liguori", quest'anno, sarà ospitato nella quinta edizione dell'evento promosso dalla Pro Loco e organizzato da ‘Gli Amici di Pollena Trocchia‘, in collaborazione di Veicoli Storici Partenopei Alfisti Vesuviani, Passione Vespa Club e RIVS – Registro Italiano Veicoli Storici, con appuntamento alle 8.30 di domenica 8 ottobre.Ci sarà anche un momento religioso alle 11 con la benedizione delle auto, per poi passare alla sfilata dei veicoli per le strade cittadine «Ci teniamo molto a sottolineare come l'evento sia accessibile e inclusivo per bambini e ragazzi con disabilità», fanno sapere Francesco Piccolo e gli altri organizzatori.
La famiglia Liguori ha ringraziato i promotori della cerimonia «per aver accolto il Memorial nel loro evento come il Comune, sempre presente. È un momento di ricordo e, ancora una volta, un modo per chiedere giustizia: aspettiamo, ancora, che i responsabili siano individuati».
La storia di Vincenzo Liguori
Era il 13 gennaio 2011 quando, in via San Giorgio Vecchio, è stata spezzata la vita di Vincenzo Liguori, meccanico di 57 anni, che stava svolgendo il suo lavoro quotidiano, nella sua officina. Proprio questa era distante pochi metri da un circolo ricreativo di proprietà di Luigi Formicola, noto pregiudicato affiliato al clan Abbate. Due uomini mascherati a bordo di una moto avevano sparato senza pietà, uccidendo con 15 colpi Formicola che, cercando di scappare, aveva raggiunto l'entrata dell'officina. Qui un proiettile vagante aveva colpito al petto il meccanico.
Le indagini dei Carabinieri hanno rivelato che dietro l'agguato c'era un intreccio di vendette e lotte di potere nella malavita locale. Nel dicembre del 2012 Giovanni Gallo ha confessato di aver partecipato all'omicidio, insistendo sul fatto che Vincenzo non fosse l'obiettivo sostenendo che "là è capitata una disgrazia". L'indagine ha portato a una serie di condanne, tra cui quella di Vincenzo Troia e i fratelli Attanasio. Tuttavia nel 2016, Troia è stato assolto da tutte le accuse, lasciando l'omicidio di Vincenzo irrisolto.
Nonostante l'assenza di giustizia legale, la famiglia Liguori ha trasformato il dolore in azione. In memoria di Vincenzo ha promosso iniziative e progetti per combattere la criminalità organizzata. Il motoraduno annuale è diventato un simbolo di resistenza e memoria per le numerose vittime innocenti della camorra, un modo per continuare a ispirare la comunità a lottare per la giustizia e la legalità.