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Meloni: Il governo impugna la legge sul terzo mandato di Vincenzo De Luca in Campania

Terzo mandato in Campania, contro la legge che consentirebbe la ricandidatura di De Luca alla Regione, Palazzo Chigi promuove la questione di legittimità dinanzi alla Corte costituzionale.
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Giorgia Meloni in conferenza stampa
Giorgia Meloni in conferenza stampa

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella tradizionale conferenza stampa di fine anno (tenuta, causa rinvio, giovedì 9 gennaio 2025) conferma un orientamento già emerso giorni fa da fonti di governo: Palazzo Chigi vuole impugnare la legge del Consiglio della Regione Campania che consente il terzo mandato al presidente già eletto due volte.
Una norma che, di fatto, spianerebbe la strada ad una terza ricandidatura di Vincenzo De Luca. L'atto ufficiale d'impugnazione è poi stato formalizzato nella riunione del Consiglio dei ministri in programma nello stesso pomeriggio di giovedì.

Giorgia Meloni spiega il perché della decisione nel corso della conferenza stampa, organizzata dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l'Associazione della Stampa Parlamentare: «Partendo dal caso della Campania c'è un tema di metodo. Gli uffici di Palazzo Chigi hanno fatto una ricognizione per gli approfondimenti per capire, in base all'articolo 122 della Costituzione, se la questione sia una questione che compete allo Stato nazionale o se le Regioni siano in grado o sia nella facoltà delle Regioni di autodeterminarsi. La nostra conclusione è che la questione riguarda un principio fondamentale e quindi la materia di competenza è dello Stato nazionale».

La norma pro-De Luca impugnata davanti alla Corte Costituzionale

L'articolo della Carta costituzionale italiana cui fa riferimento Meloni (il numero 122, parte II sull'ordinamento della Repubblica, Titolo V che riguarda Regioni, Province e Comuni) dispone che il sistema d'elezione del Presidente e degli altri componenti della Giunta regionale e dei consiglieri regionali sia disciplinato da una legge della Regione, ma «nei limiti dei princìpi fondamentali stabiliti con la legge della Repubblica, che stabilisce anche la durata degli organi elettivi».

Secondo la Campania dev'essere il Consiglio regionale a decidere, secondo il governo invece il riferimento sta in una una serie di norme e orientamenti nazionali. C'è dunque un conflitto intersoggettivo tra Stato e Regione.
Cosa succede ora? Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della Regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale. Ed è ciò che accadrà in questo caso.

Domani la conferenza stampa di De Luca a Napoli

Per domani, venerdì 10 gennaio, Vincenzo De Luca  ha annunciato una conferenza stampa a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, sede della giunta. L'argomento non è stato reso noto ma fonti riferiscono che ovviamente l'incontro coi giornalisti sarà incentrato in gran parte proprio sul conflitto tra Palazzo Chigi e la legge regionale della Campania sul terzo mandato.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca

La norma campana ribattezzata "pro-De Luca", era stata votata nel novembre scorso in Consiglio campano con il sì del Partito Democratico, nonostante il diverso orientamento della direzione nazionale del Pd di Elly Schlein, contraria ad un De Luca -ter.

L'argomento del terzo mandato fonte di scontro anche nel centrodestra

Sull'argomento terzo mandato c'è fibrillazione anche nel centodestra e la presidente del Consiglio non ne fa mistero: «Dopodiché – ha aggiunto, facendo, seppur non esplicitamente, riferimento al caso di Luca Zaia nel Veneto – per quello che riguarda il merito della questione, sapete che non c'è un'unica posizione all'interno della maggioranza da questo punto di vista, diciamo non c'è un accordo tra i partiti della maggioranza, soprattutto, perché per come la vedo io, penso che sarebbe incoerente per quello che riguarda i presidenti di regione, rispetto a quello che riguarda i sindaci delle grandi città».

Dopo aver ricordato l‘indicazione di un doppio mandato affidata alla riforma del premierato, Meloni ha concluso: «È un tema sul quale sono disponibile a parlare, perché è vero che ci sono scenari diversi, però ad oggi obiettivamente non mi pare che si possa intervenire, diciamo uno sì e uno no, perché questo non sarebbe coerente per le istituzioni e il loro complesso».

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