Meloni a Napoli, con De Luca stretta di mano. E lui le dice: “Sono civile”. La premier lo invita sul palco per la foto

La guerra tra Giorgia Meloni e Vincenzo De Luca stavolta va avanti con sorrisi, strette di mano e punzecchiature. Alla fine la premier invita il presidente della Regione Campania sul palco per la foto.
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De Luca e Meloni / foto P. Pace Fanpage.it
De Luca e Meloni / foto P. Pace Fanpage.it

Cosa si fossero detti Vincenzo De Luca e Giorgia Meloni a Bagnoli non è stato chiaro subito, è servito il Var, come sul campo di calcio. Tutti si attendevano la terza puntata dello scontro fra i due, iniziato col fuori onda: «Lavora tu, stronza» di De Luca, proseguito nei giorni successivi con la sorprendente replica della premier a Caivano: «Salve, sono la stronza della Meloni». E oggi, la terza puntata è stata all'ombra delle vecchie ciminiere dell'Italsider. «Sono il civile De Luca, le rinnovo il benvenuto» ha detto il governatore della Campania. La Meloni, al saluto di De Luca, ha risposto «la ringrazio» con un grosso sorriso. A gustarsi la scena il prefetto Michele Di Bari e il sindaco Gaetano Manfredi, sornioni.

Dunque Meloni e De Luca si sono salutati con la cordialità e i sorrisoni tipici della circostanza e di chi è agli antipodi politicamente e non solo. Oggi, infatti, De Luca è uno dei politici italiani più veementi contro i progetti di governo, in primis contro l'autonomia differenziata ma anche contro l'assegnazione dei fondi coesione e sviluppo.

C'è una protesta all'esterno dell'evento e qualcuno urla da lontano «stronza!» alla Meloni che probabilmente non sente nemmeno, pure se l'epiteto è registrato dai microfoni. A parlare durante l'evento ufficiale a Bagnoli sono sindaco della città e il capo del governo, visto che il patto è tra Palazzo Chigi e l'Amministrazione comunale.

Durante il suo discorso, però, Meloni punzecchia più volte De Luca. Parla di Bagnoli ma pure di Caivano, altro argomento sul quale il politico salernitano aveva attaccato Palazzo Chugi: «Oggi le istituzioni, lo Stato sono a Bagnoli e mettono la faccia su un problema annoso, la vera politica deve sfidare se stessa sugli obiettivi difficili non su quelli facili, noi proviamo a farlo come abbiamo fatto in altri luoghi, penso a Caivano».

De Luca, Fitto, Meloni, Manfredi
De Luca, Fitto, Meloni, Manfredi

E, alla fine, coup de théâtre: dopo la firma del protocollo d'intesa governo-città  per Bagnoli, molto astutamente la premier chiama anche Vincenzo De Luca sul palco per la foto finale post-firma. «Presidente, vieni a fare la foto con noi!» esclama Meloni. «Facciamo la foto insieme, presidente!», ribadisce subito il ministro Raffaele Fitto. Il governatore si alza pesantemente, non può certo rifiutarsi. È un po' spiazzato, abbozza, si mette a lato con le mani conserte,i due borbottano e Meloni fa come per dire «ma ti pare che non facciamo la foto insieme?». De Luca si fa immortalare nel quadretto, impettito, saluta e va via. Idem Meloni, che si congeda con la faccia soddisfatta di chi ha fatto una mossa mediatica giusta.

A margine dell'evento, De Luca spiega ai giornalisti: «Meloni? L'ho salutata come sapete, tutto tranquillo. Non ci sono stati problemi particolari, ma grande sobrietà. Abbiamo mantenuto una coerenza assoluta rispetto a una tradizione molto diffusa da queste parti: c'è chi caccia i soldi e chi fa le cerimonie. Io ho voluto partecipare anche a questa bella cerimonia essendo il principale cacciatore di soldi». E poi, sulla foto tutti insieme, fa il sarcastico, as usual: «Non pensate che io viva di inviti sui palchi… Mi hanno chiamato alla fine a celebrare l'arte, e io, come sapete, sono un poeta...».

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