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Mazzette per annullare la revoca della patente, 20 indagati a Napoli: c’è anche un poliziotto

Le agenzia di pratiche auto si rivolgevano agli indagati che, dietro compenso, procedevano all’annullamento dei provvedimenti di sospensione o revoca della patenti di guida.
A cura di Valerio Papadia
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Una vera e propria associazione a delinquere che, dietro il pagamento di mazzette, procedeva ad annullare i provvedimenti di sospensione e revoca delle patenti di guida, e non solo: questa la scoperta dei magistrati della II Sezione della Procura di Napoli e dei militari della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. Sono 20 gli indagati, raggiunti da ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Napoli: 9 persone sono finite agli arresti domiciliari, per 5 è scattato l'obbligo di dimora, mentre gli altri 6 sono stati sospesi dall'esercizio del pubblico ufficio o dal servizio; per tutti, i reati ipotizzati sono quelli di associazione per delinquere, corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato.

Nelle indagini sono coinvolti un appartenente alla Polizia di Stato, un funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli, nonché funzionari della Prefettura e dell'Ufficio Patenti: intermediari di agenzie di pratiche auto si rivolgevano ai summenzionati soggetti che, dietro il pagamento di mazzette, procedevano come concordato all'annullamento dei provvedimenti di sospensione o revoca delle patenti guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, alcol e altre gravi violazioni al Codice della strada. Le persone sanzionate potevano così continuare a circolare nonostante le gravi violazioni commesse.

Non soltanto l'annullamento dei provvedimenti di sospensione e revoca delle patenti. Gli episodi di corruzione sono stati documentati dagli inquirenti anche la richiesta di un duplicato della patente nonostante questa fosse già stata ritirata, oppure il rinnovo della stessa senza sottoporsi all'apposita visita medica, oppure ancora la restituzione di punti decurtati dalle patenti per violazioni al Codice della strada. Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno anche accertato casi di assenteismo nell'Ufficio Patenti della Prefettura.

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