Maximall Pompeii apre: il 28 novembre l’inaugurazione del centro commerciale
L'inaugurazione del centro commerciale Maximall Pompeii è stata fissata per il 28 novembre 2024. Sono passati 4 anni e mezzo dall'inizio dei lavori e in questi ultimi mesi dell'anno, in tempo per le compere natalizie l'imponente impianto che sorge sul territorio di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ed a solo un chilometro dalla città di Pompei, provincia di Napoli, nota in tutto il mondo per il suo parco archeologico, aprirà i battenti al pubblico.
L'inaugurazione di fine novembre 2024 arriva al termine di un travagliato iter: i lavori erano iniziati pochi giorni prima del lockdown di marzo 2020. Per varie problematiche, legate anche alla pandemia, sono andati particolarmente a rilento. L'apertura avverrà a poco meno di un mese dal Natale, nel momento dell'anno in cui le spese per i regali di Natale diventano particolarmente intense.
I numeri del Maximall Pompei: negozi, locali e hotel
Imponenti i numeri del Maximall Pompei, annunciato come uno dei più grandi centri commerciali di tutto il Sud Italia: 200mila metri quadri di superficie, di cui 50mila al coperto, 130 negozi e 30 locali gastronomici. Ma non solo: un hotel a 4 stelle con 135 camere, un auditorium da mille posti, un cinema con 8 sale, un teatro ed una sala conferenze. Il tutto corredato da una piazza in stile anfiteatro greco-romano, con una fontana al centro dai getti d'acqua capaci di raggiungere i 25 metri d'altezza, oltre ad un imponente parcheggio da 5mila posti auto e 30 bus turistici. Importante anche che l'impatto sul mondo del lavoro: il centro darà – secondo i promotori dell'impresa – lavoro a circa 2.500 persone, in un'area come quella Vesuviana dove la fame di posti di lavoro è cronica.
A Fanpage.it in un'intervista il ceo della Irgenre Group Paolo Negri aveva spiegato le ragioni dell'investimento all'ombra degli Scavi archeologici più noti al mondo:
Siamo alle falde del Vesuvio a pochi chilometri dalla costiera sorrentino-amalfitana, dall'aeroporto internazionale di Capodichino, dal terminal marittimo, dagli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano..
Dal punto di vista turistico è quasi offensivo non offrire un'occasione di intrattenimento e di ristoro ai tantissimi turisti che passano di qua e che non spendono nel nostro territorio.
Ne faccio anche una questione economica: perché il nostro Pil non può non essere alimentato da turisti che passano nella nostra zona? Fino ad oggi, il flusso turistico è un flusso mordi e fuggi: arrivano, passano e lasciano il nostro territorio, noi vogliamo invertire questa tendenza. Vogliamo che restino e spendano qui i loro soldi.