Maximall Pompeii, a Fanpage.it il Ceo Paolo Negri: “Sarà bello e in armonia col nostro territorio”
Proseguono i lavori del Centro Commerciale Maximall di Pompei che sarà ultimato tra un anno ed inaugurato entro il mese di marzo del 2023. "Vogliamo creare qualcosa di nuovo, bello e duraturo, che si armonizzi con il nostro territorio": lo ha spiegato a Fanpage.it Paolo Negri, Ceo della Irgenre Group che si sta occupando della sua costruzione. Lavori che sono ripresi dopo la "pausa" dovuta ai problemi connessi alla pandemia: il progetto finale prevede 130 negozi e 30 ristoranti all'interno, distribuiti su due piani; un albergo a 4 stelle da 135 camere, un cinema con otto sale, una sala conferenza ed un teatro. All'esterno, una piazza modello anfiteatro greco-romano, una fontana per spettacoli d'acqua, parcheggio per cinquemila posti auto e trenta bus turistici, oltre ad un parco verde di 50mila metri quadri ed una copertura di altri 6mila metri quadri.
Dottor Negri, a che punto siamo con i cantieri?
Siamo molto soddisfatti di come stanno andando i lavori. Siamo stati purtroppo sfortunati perché appena erano iniziati a metà febbraio 2020 pochi giorni dopo è scoppiata la pandemia, ed il cantiere si è subito fermato. Poi, lentamente, abbiamo potuto riprendere e dunque stiamo recuperando il gap. Diciamo che ora stiamo seguendo la tabella di marcia che dice: entro fine 2022, quindi tra un anno, fine dei lavori. Entro marzo 2023, l'inaugurazione vera e propria del Maximall Pompeii.
Com'è nata l'idea di un centro commerciale alle pendici del Vesuvio?
Siamo alle falde del Vesuvio a pochi chilometri dalla costiera sorrentino-amalfitana, dall'aeroporto internazionale di Capodichino, dal terminal marittimo, dagli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano.. dal punto di vista turistico è quasi offensivo non offrire un'occasione di intrattenimento e di ristoro ai tantissimi turisti che passano di qua e che non spendono nel nostro territorio. Ne faccio anche una questione economica: perché il nostro Pil non può non essere alimentato da turisti che passano nella nostra zona? Fino ad oggi, il flusso turistico è un flusso mordi e fuggi: arrivano, passano e lasciano il nostro territorio, noi vogliamo invertire questa tendenza. Vogliamo che restino e spendano qui i loro soldi.
Un progetto che punta a valorizzare anche il territorio insomma.
Sì queste sono occasioni che permettono anche di dare lavoro, ad un'area che ne ha estremo bisogno. Bisogna investire nel nostro territorio, nell'area vesuviana, valorizzando i brand di qualità che ci sono. Dobbiamo far nascere un polo di attrazione turistica, con persone che magari hanno visitato il Vesuvio, o gli Scavi di Pompei e quelli di Ercolano, oppure tornando dalla Costiera Sorrentino-Amalfitana, che possano passare la loro giornata in tranquillità presso queste strutture, contribuendo a far crescere economicamente anche il territorio e fare sano turismo.
Quanti posti di lavoro pensate di poter generare?
In una prima ipotesi, abbiamo pensato a circa 2.500 posti tra diretti e indiretti. Ma essendo un'area altamente demografica, ed essendo convinti che questo progetto molto ambizioso sarà un successo, non escludiamo che questi numeri possano essere ulteriormente superati, soprattutto per l'effetto domino di attività indirette che siamo sicuri si genererà tutto attorno a questo grande progetto che stiamo realizzando.