Maurizio di Mauro, Dg Cotugno positivo al Covid: “Tornerò in corsia e aumenteremo posti letto”
Dalla stanza in cui è in isolamento Maurizio di Mauro, direttore del Cotugno, è un fiume in piena. Il 19 ottobre ha scoperto di essere positivo al Covid -19 e di far parte di quella schiera, sempre più numerosa, di pazienti asintomatici. Persone che non presentano sintomi tali da dover richiedere il ricovero in ospedale, ma che possono contagiare gli altri. Ecco perché dal giorno dell'esito del tampone, di Mauro vive in isolamento a casa ma in costante contatto con quelli che chiama "i suoi ragazzi": I medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che sono "in trincea" al Cotugno. Dove il direttore spera presto di tornare. "Sto bene prima di tutto. Sono ancora positivo, mi auguro nella prossima settimana di debellare questo maledetto virus. Ma non mi sono mai fermato, ho spostato la mia postazione di lavoro dalla zona collinare al centro di Napoli e quindi sto lavorando da casa seguendo tutti gli avanzamenti, le procedure, la riconversione dei posti letto".
Mentre aspetta che il tampone si negativizzi, ricorda che ha sempre indossato la mascherina e nonostante questo ha però contratto il virus. "Non bisogna abbassare la guardia, bisogna stare assolutamente attenti, questa benedetta mascherina non bisognerebbe mai toglierla. E lo dici tu che l'hai sempre portata e ti sei beccato il Covid?", si chiede il dottor di Mauro. "Probabilmente però devo aver fatto qualche imprudenza come toccare una superficie magari contaminata e avere avvicinato le mani agli occhi o alla bocca perché è vero che la mascherina non l'ho tolta. Ma certo è che sono positivo, è paradossale questa cosa. Ma forse lo stare in trincea al fianco dei miei ragazzi mi esponeva anche a un rischio di questo tipo si sta combattendo contro un mostro invisibile". Proprio per questo di Mauro auspica che il Governo riesca ad attuare misure più restrittive, seppur per breve tempo, per piegare la curva dei contagi.
In Campania continuano ad aumentare i positivi e quindi la pressione per gli ospedali. "Cerchiamo di accogliere tutti, tutti vengono assistiti. Stiamo riconvertendo posti letto al Monaldi (che insieme al Cotugno e al CTO fa parte dell'Azienda Ospedaliera dei Colli ndr), per cui entro la settimana prossima tra Monaldi e Cotugno avremo oltre 300 posti letto di cui 100 di subintensiva e intensiva compresi. Questa è un'azione che abbiamo messo in essere per dare il giusto contributo a questa regione che si sta battendo contro questo virus". Nel frattempo però il Monaldi non smetterà di dare assistenza in particolare ai pazienti oncologici o affetti da patologie vascolari. Prima di interrompere la videochiamata il direttore del Cotugno ha un solo pensiero ed è rivolto ai "suoi ragazzi": Tornare in "trincea" e assisterli, sposare letti, aiutare quando e come serve. Per sconfiggere il virus.