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Maurizio Cerrato ucciso perché aveva protestato per un posto auto occupato con le sedie da 12 anni

Maurizio Cerrato è stato ucciso perché aveva protestato per un posto auto abusivamente occupato con delle sedie da 12enni. Questa la dinamica emersa a tre giorni dalla morte: i particolari dovranno essere confermati però dalle indagini ancora in corso. Per il vescovo di Nola, Francesco Marino “chi ha ucciso Maurizio ha dato una accoltellata all’intera città”.
A cura di Giorgia Venturini
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Ucciso perché aveva protestato per un posto auto abusivamente occupato con delle sedie da 12 anni. Questa la dinamica che emerge tre giorni dopo la morte di Maurizio Cerrato, il 61enne ucciso con una coltellata davanti alla figlia nel piazzale di un parcheggio di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, la sera del 19 aprile. Nelle prime ore dopo l'accaduto si è subito parlato di un vero e proprio agguato, confermato anche dalla figlia Maria che ha raccontato agli inquirenti la sua versione di un'aggressione nata proprio per un parcheggio. I dettagli arrivano ora: stando a quanto precisato dalla Procura di Torre Annunciata, guidata da Nunzio Fragliasso, Cerrato sarebbe stato accoltellato dopo aver protestato sull'occupazione abusiva di un parcheggio occupato con le sedie da 12 anni.

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La figlia: Ho subito un dispetto e così mio padre mi ha difesa

La figlia Maria ha racconta a Fanpage.it la terribile sera del 19 aprile: "Ho sempre saputo chi fosse mio padre e si è fatto ammazzare… è stato soltanto per difendere me. Mio padre il cric l'ha ricevuto in testa prima, molto prima se comunque si è difeso dopo gli è stato teso un agguato". E poi la ragazza parla di agguato: "Mi ha dovuto difendere perché mi è stato fatto un dispetto, mi è stata bucata una ruota (dell'auto ndr.) . E io non me la sono tenuta (cioè ha reagito ndr.),  perché non trovavo giusta questa cosa". Maria racconta di aver tolto la sedie che i ragazzi usavano per occupare il posto. Un gesto che al gruppo non è andato giù e così "hanno iniziato ad aggredirmi in un garage dieci metri più avanti , dove avevo fermato la macchina e mio padre mi aveva cambiato la ruota, dopodiché sono venute due persone che hanno aggredito me e mio padre. Quando la situazione sembrava quasi essersi placata, uno dei due ha chiamato altre persone, gli hanno teso un agguato, l'hanno accoltellato davanti a me".

Il vescovo: Chi ha ucciso Maurizio ha accoltellato un'intera città

A ricordare Maurizio è anche il vescovo di Nola, Francesco Marino: "Chi ha ucciso Maurizio ha dato una accoltellata all'intera città". E poi aggiunge: "Sento di esprimere alla moglie e alle figlie di Maurizio Cerrato, vittima di tanta brutale violenza, la vicinanza spirituale e assicurare la preghiera mia e della chiesa di Nola tutta". Per il vescovo si tratta di qualcosa di inaccettabile "che qualcuno si ritenga padrone della vita di altri, oltre che padrone di pezzi di territorio comune: assurdo che un'intera città, ricca di rette coscienze, debba essere infangata dalla delinquenza di pochi. Invoco il Signore perché doni a tutti un vero sussulto di autoconsapevolezza e la volontà fattiva di costruire insieme, nella vita quotidiana, tessuti di giustizia e legalità".

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