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Maurizio Cerrato, ucciso per un parcheggio: in Appello chiesto l’ergastolo per gli assassini

I quattro imputati, accusati dell’omicidio di Maurizio Cerrato, ucciso per un parcheggio a Torre Annunziata il 19 aprile 2021, sono stati condannati a 23 anni di reclusione in primo grado.
A cura di Valerio Papadia
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Maurizio Cerrato
Maurizio Cerrato

Chiesto l'ergastolo per i quattro imputati per l'omicidio di Maurizio Cerrato, il 61enne ucciso durante una lite per un parcheggio a Torre Annunziata il 19 aprile del 2021. Il sostituto procuratore generale Ginevra Abbamonti ha chiesto il carcere a vita al termine della sua requisitoria davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Napoli; tutti e quattro gli imputati sono stati condannati in primo grado a 23 anni di reclusione.

"La procura generale ha fatto propria la ricostruzione in base alla quale tutti hanno preso parte all'assassinio di Maurizio ed evidenziato, in relazione alla posizione di Giorgio Scaramella, che non ci sono stati due momenti distinti e separati dell'omicidio che, invece, è stato caratterizzato da un'unica linea continua" hanno dichiarato gli avvocati Giovanni Verdoliva e Antonio Marinaro, rappresentanti legali rispettivamente della moglie e della figlia di Maurizio Cerrato e della sorella.

L'omicidio di Maurizio Cerrato

Il 19 aprile del 2021, a Torre Annunziata, città all'ombra del Vesuvio, Maurizio Cerrato, vigilante al Parco Archeologico di Pompei, intervenne per sedare una discussione intercorsa tra la figlia e uno degli imputati, scaturita a causa di un parcheggio; la giovane donna, infatti, aveva posteggiato l'auto in uno spazio abusivamente occupato da una sedia messa lì dall'imputato. Questi chiamò in aiuto gli altri tre imputati, che aggredirono Cerrato, poi ucciso da una coltellata in pieno petto.

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