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Maschio Angioino, il tesoro ritrovato e restaurato: fra i 12 dipinti Luca Giordano e De Mura

Da Luca Giordano a Paolo De Matteis, da Francesco De Mura a Massimo Stanzione: 10 quadri del XVI-XVII secolo affidati ad un laboratorio di restauro.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Madonna del rosario e 15 misteri", a sinistra. Il Maschio Angioino, a destra
"Madonna del rosario e 15 misteri", a sinistra. Il Maschio Angioino, a destra

Dai sotterranei del Maschio Angioino emergono capolavori d'arte del passato del tutto sconosciuti o ritenuti scomparsi da tempo. Quadri di Luca Giordano, Paolo De Matteis, Francesco De Mura e Massimo Stanzione, riscoperti nei depositi e ora affidati ad un laboratorio di restauro specializzato, con l'autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali, per essere riportati a nuovo splendore. Un tesoro inaspettato e ritrovato della città di Napoli, che, dopo gli interventi conservativi e di restauro, potrà essere esposto nelle sale del castello o diventare oggetto di mostre.

Tesori del Maschio Angioino, da dove provengono

L'elenco dei primi quadri da restaurare, sugli oltre 400 ritrovati, include 12 dipinti, dei quali 7 olio su tela e 5 olio su tavola, e 2 sculture lignee policrome. L'intervento complessivo ammonta a 80.500 euro. Dopo il ritrovamento dei dipinti che erano custoditi in alcune sale sotterranee del Castel Nuovo, il Comune di Napoli ha avviato i lavori di messa in sicurezza dei depositi, divisi in più lotti. Tra le opere d'arte ritrovate ci sono quadri e sculture provenienti dagli Istituti di Carità soppressi e dalle chiese di proprietà comunale.

Il restauro dei dipinti autorizzato dalla Soprintendenza

La Soprintendenza ha autorizzato i lavori nei depositi Blindata 2, Africana 1 e 2, che sono terminati a luglio 2022, e durante questi interventi sono state messe in sicurezza le 14 opere che lo scorso novembre il Comune ha deciso di restaurare, affidandole ad un laboratorio specializzato. I quadri saranno trasferiti presso il laboratorio e sono stati assicurati con la polizza "da chiodo a chiodo", che include anche il trasporto, considerato il loro ingente valore economico, oltre che storico e artistico. Al termine del restauro saranno compilate anche le schede di rischio.

Di seguito l'elenco di tutte le opere ritrovate, che saranno restaurate:

  1. "La Madonna del Rosario", ignoto XVII secolo, di 2metri per 1,60 metri;
  2. "Cristo innalzato sulla croce", olio su tela con cornice lignea dorata, di ambito Luca Giordano, XVII secolo, un metro per 76 cm;
  3. "Madonna con San Gennaro e San Giacomo", olio su tavola XVII secolo, di 1 metro di diametro;
  4. "Madonna del Rosario e 15 misteri", olio su tavola, ignoto fiammingo Cerchia di Teodoro d'Errico, 2,5 metri per 1,7 metri;
  5. "Eterno Padre", olio su tela con cornice lignea dorata, di Ippolito Borghese, del XVII secolo, un metro circa per 63 cm;
  6. "Deposizione", olio su tavola con cornice lignea dorata, ignoto XVI secolo, 130 per 130 cm;
  7. "Santa Caterina di Alessandria", olio su tavola, Bottega GP Criscuolo, XVI secolo,194 per 110 cm;
  8. "Santa Caterina di Alessandria", scultura lignea policroma, ignoto XVII secolo, 120 per 40 per 25 cm;
  9. "Santa Barbata", scultura lignea policroma, ignoto XVI secolo, 113 per 40 per 25 cm;
  10. "Madonna del latte con San Michele Arcangelo", olio su tela con cornice lignea dorata, ignoto XVIII secolo, 78 per 136 cm;
  11. "San Giovanni Battista", olio su tela copia da Massimo Stanzione, XVII secolo, 170 per 145 cm;
  12. "SS Trinità", olio su tela con cornice lignea dorata, Paolo De Matteis, XVIII 150 per 130 cm;
  13. "La Vergine, Cristo e San Nicola di Bari", olio su tela con cornice lignea dorata, Paolo De Matteis, XVIII secolo, 150 per 130 cm;
  14. "Il cieco di Gerico", olio su tela, Francesco De Mura attribuito XVIII secolo, 172 per 130 cm.
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