Marzia Capezzuti scomparsa da Pontecagnano: potrebbe essere stata costretta a prostituirsi
Marzia Capezzuti, la ragazza scomparsa da Pontecagnano (Salerno) oltre un anno fa, potrebbe essere stata obbligata a prostituirsi prima di venire uccisa. A parlare di questa ipotesi è una testimone, che ha voluto rimanere anonima, durante la trasmissione "Storie italiane" andata in onda ieri, 3 ottobre. Sulla vicenda la Procura di Salerno ha aperto un fascicolo che conta oggi 5 indagati, ipotesi di reato omicidio e occultamento di cadavere.
La donna, che ha vissuto nella casa di Marzia circa venti anni fa, è nipote di Paolo, altro testimone che ha raccontato le vessazioni di cui sarebbe stata vittima la 29enne. Ha riferito di essere stata anche lei maltrattata e di essere stata costretta a prostituirsi "due o tre volte" dalla sorella del fidanzato (deceduto) di Marzia. "Era tutto per soldi – ha detto – loro cercavano sempre soldi. In quella casa lavorava soltanto la zia. Alle volte non avevano nemmeno i soldi per pagare la corrente". La donna sarebbe riuscita ad allontanarsi grazie a Paolo, "se no mi facevano fare la stessa fine di Marzia".
Nei mesi scorsi, tra giugno e luglio, sono stati effettuati diversi scavi per cercare il corpo della 29enne scomparsa, i carabinieri di Battipaglia hanno controllato un terreno di via Verdi che si trova a ridosso delle case popolari dove abitano i familiari del fidanzato di Marzia; la loro abitazione è stata perquisita, così come quelle di altre due indagati, ma non sono stati trovati elementi utili alle indagini o tracce di sangue. Sul caso di Marzia Capezzuti tornerà domani, 5 ottobre, anche la trasmissione "Chi l'ha visto?", che ha anticipato che verranno mostrati documenti inediti e l'intervista a una donna che ha vissuto nella stessa abitazione.