Marzia Capezzuti, rinviato esame del Dna sul corpo trovato tra Pontecagnano e Montecorvino Pugliano
Resta ancora da chiarire se il corpo trovato nel casolare di Santa Tecla a Montecorvino Pugliano, al confine con Pontecagnano Faiano, sia davvero quello di Marzia Capezzuti, la giovane scomparsa nel nulla dall'8 marzo scorso e per la cui vicenda sono stati iscritti nel registro degli indagati sette persone. Gli esami del Dna e quelli autoptici, inizialmente previsti per lunedì 31 ottobre, sono slittati: uno degli avvocati degli indagati ha infatti richiesto di procedere con l’incidente probatorio, portando ad uno slittamento degli esami, che si terranno la prossima settimana.
Salgono a sette gli indagati
Sono sette le persone indagate, a vario titolo, nella vicenda di Marzia Capezzuti. Le accuse sono diverse: tra queste, l'omicidio e occultamento di cadavere. Ai cinque indagati già iscritti nel registro degli indagati nelle scorse settimane dalla Procura di Salerno, si sono aggiunte altre due persone, amici della famiglia dove alloggiava Marzia. La vicenda però non è ancora chiara: sarà l'eventuale riconoscimento del corpo ritrovato a dare una probabile svolta al tutto.
Il padre di Marzia: "Speriamo non sia lei"
La storia di Marzia Capezzuti è emersa improvvisamente, grazie anche al lavoro svolto dal programma "Chi l'ha visto", dedicato proprio alle persone scomparse. Grazie al loro interessamento, infatti, sono emersi diversi nuovi aspetti e testimonianze utili per le indagini. La famiglia di Marzia, che vive a Milano, si è detta particolarmente scossa dalla notizia del rinvio dell'autopsia. Il padre, ospite della trasmissione qualche giorno fa, aveva spiegato che "noi speriamo non sia lei. Anche se naturalmente ci dispiacerebbe comunque per la persona ritrovata, chiunque essa sia".