Marzia Capezzuti, l’orrore dietro la scomparsa: marchiata a fuoco, il corpo dato in pasto ai maiali
Marzia Capezzuti sarebbe stata trattata come una schiava, ripetutamente vessata, fino ad essere marchiata a fuoco come un capo di bestiame e, tra le tante torture, l'avrebbero anche costretta a ingoiare una sigaretta accesa. E, quando l'avrebbero uccisa, avrebbero fatto sparire il corpo, sciolto nell'acido o dato in pasto ai maiali. È uno scenario da film dell'orrore quello che emerge dalle indagini sulla scomparsa della 29enne milanese, sparita nel nulla nel marzo 2022 da Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, dove si era trasferita qualche anno fa per vivere col fidanzato, poi deceduto. Ieri sono finiti in manette la sorella dell'ex compagno, il marito di lei e il loro figlio di appena 15 anni.
La ragazza si era trasferita nel comune del Salernitano nel 2017, per vivere col fidanzato, un fratello di MariaBarbara Noschese, una degli arrestati di ieri. E sarebbero cominciate le vessazioni. Per gli inquirenti la donna, 46 anni, suo marito Damiano Noschese, 39 anni, e il figlio minorenne avrebbero messo in atto una serie di comportamenti "per mero intento punitivo" e si sarebbero appropriati della pensione che Marzia riceveva in quanto affetta da "ritardo mentale di media gravità". Le indagini, coordinate dalla Procura di Salerno (pm Licia Vivaldi, procuratore Giuseppe Borrelli) e dalla Procura Minorile (guidata da Patrizia Imparato) sono state svolte dai carabinieri.
La confessione in una chiamata su Instagram
La vicenda è stata ricostruita grazie ad una chiamata su Instagram, che adesso è agli atti nell'inchiesta. Il dialogo è tra il 15enne e la sorella. L'audio manca ma è stato ricostruito con una perizia. Il giovanissimo ammetterebbe che Marzia Capezzuti è stata uccisa. L'avrebbero "portata a fare un giro", poi l'avrebbero "affogata", quindi strangolata, e l'avrebbero "tirata" (e qui fa un gesto come a disegnare nell'aria un gancio). Sul cadavere sarebbe stato poi gettato dell'acido. La chiamata rappresenta per i magistrati "la pietra tombale" che fa finalmente chiarezza sul destino della 29enne. Grazie a questa videochiamata il 25 ottobre 2022 i resti della 29enne sono stati rinvenuti in un casolare abbandonato a Montecorvino Pugliano.
Marzia Capezzuti marchiata a fuoco sulla pelle
Lo scenario ricostruito dalle indagini con le testimonianze, e riportato da Repubblica, è oltre ogni immaginazione. Marzia sarebbe stata picchiata, insultata, trattata come una schiava e costretta a dormire in uno stanzino, chiusa con le mani legale in uno scantinato. In una occasione le avrebbero anche fatto ingoiare una sigaretta accesa. E sarebbe stata marchiata a fuoco: le avrebbero impresso sulla pelle le lettere B e V, che stanno per Barbara Vacchiano.
Quasi tre anni di inferno, fino al marzo 2022: sarebbe stata presa con la forza tra il 6 e l'8 marzo. La storia è stata ricostruita anche grazie alla testimonianza di una delle figlie della Vacchiano, Annamaria, che ha raccontato agli inquirenti anche le confidenze della madre in caserma: "Tanto non la trovano – le avrebbe detto la donna – perché l'ho uccisa e l'ho data in pasto ai maiali". E l'avrebbe invitata a non dire nulla, aggiungendo: "Ricordati che sei una Vacchiano".