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Omicidio di Marzia Capezzuti

Marzia Capezzuti, fiori e candele davanti al casolare dove è stato trovato il corpo

Fiori e ceri davanti al casolare abbandonato di Montecorvino Pugliano dove è stato rinvenuto il corpo di Marta Capezzuti, la giovane milanese scomparsa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il casolare abbandonato dove è stato ritrovato il corpo di Marta Capezzuti Foto Giuseppe Cozzolino / Fanpage.it
Il casolare abbandonato dove è stato ritrovato il corpo di Marta Capezzuti. Foto: Giuseppe Cozzolino
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Fiori e candele davanti al casolare dove è stato ritrovato lo scorso ottobre il corpo privo di vita di Marzia Capezzuti, la giovane milanese scomparsa da Pontecagnano nel marzo dello scorso anno. Fiori freschi e un cero sempre acceso davanti al cancello, dove ancora si trovano i sigilli dei carabinieri. Una strada poco battuta anche dai residenti, dove chi ha ucciso Marzia ne aveva abbandonato il corpo, forse sicuro che non sarebbe mai stato ritrovato. Per questa morte ci sono diversi indagati: tre gli arresti nei giorni scorsi, tutti gravemente indiziati di aver ucciso e occultato il cadavere della giovane. Si tratta di Barbara Vacchiano, il marito Damiano Noschese ed il figlio minore della coppia, ovvero la famiglia con la quale Marzia viveva fino al giorno della scomparsa.

Per arrivare davanti al casolare abbandonato, bisogna percorrere una strada fuori dalle "rotte" principali di Montecorvino Pugliano, appena fuori quella di Pontecagnano Faiano. La distanza tra l'abitazione dove risiedeva Marta e il casolare è di circa 6 chilometri. La vegetazione, in quel punto, è particolarmente fitta perché, abbandonato, la vegetazione è cresciuta senza controllo. L'ingresso è "blindato" da un catenaccio, ma la recinzione è praticamente un colabrodo: perfino ai lati del cancello è assente, tanto da fare sembrare un paradosso il grosso catenaccio davanti al cancello. Le case dei residenti si trovano parecchio distanti, e nella zona con ci sono né negozi né altri locali commerciali. Ecco perché il gesto di portare fiori e accendere un cero in memoria della ragazza è particolarmente toccante: non ci sono biglietti, ma il gesto evidenzia comunque come la comunità di Pontecagnano Faiano e quella di Montecorvino Pugliano (dove si trova il casolare) sia rimasta sconvolta da questa vicenda che, per il momento, non ha ancora un colpevole accertato da un giudice. Le indagini, intanto, proseguono: non è escluso che nei prossimi giorni possano esserci importanti sviluppi dopo l'ordinanza di custodia cautelare eseguita nei confronti dei tre indagati attuali.

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