Marracash in concerto a Napoli: “Città dall’identità speciale, dai Co’Sang a Geolier passando per Pino Daniele”

Marracash sarà protagonista di un concerto allo stadio Maradona di Napoli: a Fanpage il rapper spiega cosa lo lega alla città, l’amicizia con Luchè e Geolier e la stima per Pino Daniele.
A cura di Francesco Raiola
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Marracash a Fanpage (ph Francesco Galgano)
Marracash a Fanpage (ph Francesco Galgano)

Il 10 giugno Marracash torna a esibirsi a Napoli e lo farà allo stadio Maradona, uno dei primi rapper a farlo. L'artista di Barona, protagonista del genere in Italia e negli ultimi anni grazie alla trilogia Persona, Noi, loro e gli altri e È finita la pace, è uno di coloro che ha completamente cambiato le regole del rapgame e anche dei live, come ha dimostrato portando il festival Marrageddon proprio in città, all'Ippodromo di Agnano. Quelle migliaia di persone erano la dimostrazione di come Napoli sia legata a Marracash e nella prima parte dell'intervista a Fanpage (la seconda uscirà nei prossimi giorni), il rapper spiega cos'è che lo lega a Napoli: la sua amicizia ventennale con i Co'Sang e Luchè (protagonista in canzoni come Le pietre non volano e Sport + Muscoli), quella con Geolier (con cui ha collaborato ne Il male che mi fai, incrociando voci e barre anche in canzoni come Fantasmi di Ty1 e TikTok RMX di Sfera Ebbasta) e l'amore per Pino Daniele e l'identità della città partenopea.

È raro vedere rapper napoletani suonare al Maradona, ma tu tra un po'…

Secondo me è raro vedere artisti non napoletani suonare a Napoli con grandi risultati. È il frutto anche del rapporto speciale che ho con questa città ormai da più di 20 anni.

Come nacque?

È nato proprio attraverso il rap, perché la mia frequentazione con Napoli, il mio stretto contatto con questa città, parte dal 2005, all'epoca delle mie prime canzoni, ai tempi facevo Roccia Music (il primo album del rapper è del 2008, ma nel 2005 pubblicò il mixtape Roccia Music I, ndr) ed ero entrato in contatto con questo gruppo leggendario di Napoli ma che ai tempi era ancora emergente: i Co'Sang. Siamo diventati subito molto amici, quindi venni a Napoli, stetti una settimana ed è un legame che non si è mai rotto, anzi è sempre migliorato. Io poi ho un amore totale per Napoli e le cose legate a Napoli, soprattutto artistiche.

Marracash nella redazione di Fanpage
Marracash nella redazione di Fanpage

Cosa ti piace?

Mi piace l'identità, innanzitutto, sono un fan dell'identità in generale e credo che nessuna città abbia quella che ha Napoli. È incredibile come i napoletani siano riusciti nel tempo a preservarla, con tutto ciò che questo comporta, e che questa si estenda non solo alla città ma a tutti gli abitanti anche fuori da Napoli. È un'identità molto forte che non si abbatte in nessun modo.

Non è un caso che tu abbia portato il Marrageddon proprio in città, con un pubblico enorme, passando anche da Luchè a Geolier, per toccare anche la nuova generazione del genere.

Geolier è uno dei più forti, sicuramente il più forte della sua generazione. Tra l'altro, ieri ero a cena con Luca e mi dicevo: "Cazzo, sono 21 anni che siamo amici, che facciamo cose assieme, è un bel traguardo". È raro che riesca a costruire un bel rapporto che duri tutto questo tempo.

Hai campionato artisti come Graziani, i Pooh, Vasco Rossi, manca solo Pino Daniele?

Sono super fan di Pino Daniele, però è una cosa legata all'identità della città, quindi mi sembrerebbe di fare appropriazione culturale. In generale mi è sempre piaciuto omaggiare la musica italiana, è il fondamento del rap, in America lo fanno coi pezzi soul, funk etc, io invece cerco di portare il nostro bagaglio culturale e di trasformarlo. Anche perché il mio è sempre un lavoro creativo, non è che, banalmente, prendi una canzone e ne fai la cover,  è sempre rivista e spesso anche profondamente cambiato il senso del pezzo originale. Trovo che sia un bel modo per avvicinare i giovani alla nostra storia, alla fine.

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