Mario Paciolla, genitori denunciano funzionari Onu e poliziotti: “Non avrebbe accettato compromessi”
Nel secondo anniversario della morte di Mario Paciolla, il cooperante italiano di origini napoletane, morto in circostanze misteriose in Colombia dove svolgeva l'attività di osservatore internazionale per l'ONU, i genitori continuano a chiedere verità e giustizia. L'avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini, ha annunciato al termine della manifestazione di ricordo di Mario tenutasi a Napoli, che i genitori, Anna e Pino hanno depositato una denuncia formale contro due funzionari delle Nazioni Unite e quattro agenti della polizia colombiana. Intanto la mamma, Anna, spera nel nuovo governo progressista colombiano per arrivare finalmente alla verità.
"Speriamo nel nuovo governo, ci aiuti"
Anna Motta e Pino Paciolla lottano da due anni per chiedere verità e giustizia sulla morte del figlio Mario. Il giovane cooperante fu dichiarato suicida dalla polizia colombiana, mentre svolgeva attività di osservatore internazionale per conto delle Nazioni Uniti sul processo di pace tra i guerriglieri delle FARC e il governo colombiano. "Noi abbiamo la sensazione di poter trovare nel nuovo governo colombiano maggiore collaborazione – ha spiegato la signora Anna – è un governo progressista che può aiutarci in questo percorso di verità".
Tante le persone accorse alla sala del capitolo del complesso di San Domenico Maggiore a Napoli, dove si è tenuta la cerimonia: "A noi resta l'esempio di umiltà e di lealtà di Mario – ha sottolineato la madre – era un ragazzo con la schiena diritta che non si sarebbe mai piegato a compromessi, questa certezza senza alcun dubbio ce l'abbiamo". L'avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini, ha annunciato che è stata depositata formale denuncia contro due funzionari dell'ONU e quattro agenti della polizia colombiana. I reati contestati sono violazione di domicilio privato, furto di documenti ed effetti personali e occultamento delle prove. Proprio la scena dell'abitazione di Mario, dove è stato ritrovato cadavere è sempre stata oggetto di scontro con le autorità di polizia colombiane.
"L'opinione pubblica faccia pressione sulle Nazioni Unite"
Tra i tanti rappresentanti istituzionali intervenuti alla cerimonia per Mario Paciolla, anche il senatore Sandro Ruotolo, da sempre molto attivo sulla vicenda in parlamento, dove ha depositato diverse interrogazioni parlamentari. "Ci sono tante cose sulla scena del crimine che non tornano, la magistratura indaga, ma l'opinione pubblica ha il diritto di far sentire la sua voce – ha spiegato – Mario era in Colombia per conto dell'ONU, bisogna portare il caso di Mario Paciolla a New York, sotto il palazzo delle Nazioni Unite".
Presente anche il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha rivolto un affettuoso saluto alla famiglia ed ha assicurato il massimo impegno della città per richiedere verità e giustizia: "Mario era un figlio di questa terra, di questa città, le istituzioni italiane devono fare pressione sui governi per ottenere giustizia – ha sottolineato – è una vicenda che ancora oggi ci lascia sgomenti, mi impegnerò al massimo con tutta la città per conoscere la verità sulla morte di Mario". Presenti all'iniziativa anche i genitori di Giulio Regeni, anche loro difesi dall'avvocato Alessandra Ballerini, che non hanno voluto far mancare il loro sostegno alla famiglia Paciolla.