Maria Licciardi al carcere duro: 41bis per la Piccerella, boss dell’Alleanza di Secondigliano
È stato disposto il regime del 41bis per Maria Licciardi, ‘a Piccerella, ritenuta ai vertici dell'Alleanza di Secondigliano. La donna, 71 anni, era stata arrestata lo scorso 7 agosto nell'aeroporto di Ciampino, stava per partire alla volta della Spagna, dove avrebbe raggiunto la figlia. A metà ottobre la Procura di Napoli aveva inviato al ministero della Giustizia la richiesta di procedere con l'applicazione del carcere duro. La decisione è arrivata nelle scorse ore.
Il ruolo di Licciardi nella camorra napoletana
Maria Licciardi è un personaggio ben noto agli inquirenti: sorella di Gennaro Licciardi ‘a Scigna, dopo la morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1994, avrebbe preso il controllo del clan della Masseria Cardone, nell'area nord di Napoli, gestendo non solo la cosca ma anche i rapporti con gli altri gruppi camorristici della periferia e della città. Oggi è ritenuta tra i capi dell'Alleanza di Secondigliano, guidata dai clan Contini, Mallardo e Licciardi e che, direttamente o indirettamente, controlla gran parte della malavita organizzata tra Napoli e provincia, in perenne scontro con i Mazzarella e i clan e i gruppi a questi vicini. Tra le principali figure della camorra napoletana, Maria Licciardi è stata anche d'ispirazione per il personaggio di Scianel di Gomora – La serie.
L'arresto in aeroporto era stato confermato dal Riesame; secondo i giudici le indagini avevano fatto emergere episodi che avevano dimostrato non solo i collegamenti tra Maria Licciardi e il clan criminale di Napoli nord, ma anche il ruolo apicale che la donna svolge nell'organizzazione criminale, essendone punto di riferimento riconosciuto anche dagli altri clan. Attualmente la donna si trova detenuta nel carcere romano di Rebibbia.