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Manganelli con slogan fascisti sequestrati agli spacciatori napoletani

Armi di vario tipo, tra cui manganelli con slogan fascisti e perfino Shuriken giapponesi, sequestrate nel corso di un’operazione antidroga dei carabinieri.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Le armi sequestrate dai carabinieri nel corso dell'operazione
Le armi sequestrate dai carabinieri nel corso dell'operazione

C'erano anche armi con slogan fascisti tra gli oggetti sequestrati dai carabinieri nel corso di una maxi operazione antidroga del comando provinciale di Napoli, che ha portato ad oltre 33 indagati, tutti gravemente indiziati a vario titolo dei reati di detenzione e cessione illecite di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di arma comune da sparo, ricettazione ed estorsione. Si tratta di un'operazione finalizzata a rintracciare i fornitori di droga del Rione Penniniello di Torre Annunziata, ma anche dell'area stabiese e del centro di Napoli, dai quali gli spacciatori della penisola sorrentina si rifornivano. In totale, ai 33 indagati sono stati contestati un totale di 184 capi d'imputazione.

Altre armi sequestrate dai carabinieri
Altre armi sequestrate dai carabinieri

Le armi sequestrate: anche manganelli con slogan fascisti

C'erano perfino manganelli con le scritte "Credere, obbedire, combattere", uno degli slogan più in voga dell'era fascista. Su un altro invece c'era la scritta "anestesia totale". Sequestrati anche 230 grammi di hashish, 140 grammi di marijuana, due bilancini di precisione, sei coltelli, un'ascia, una lama artigianale, una piccozza e perfino uno Shuriken giapponese, nonché una pistola calibro 7.65 marca Astra modello 4000, con munizioni. Armi che erano nella disponibilità di alcuni degli indagati e poste immediatamente sotto sequestro da parte dei carabinieri.

La droga sequestrata nelle operazioni
La droga sequestrata nelle operazioni

I 33 indagati dalla Procura di Torre Annunziata

I 33 indagati dalla Procura di Torre Annunziata sono stati raggiunti da diverse misure cautelari. Per 11 di loro è scattata la custodia in carcere, mentre altri 13 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. I restanti nove sono stati raggiunti dal divieto di dimora in provincia di Napoli. Delle 33 misure cautelari, solo una non è stata eseguita: si tratta di uno dei 13 ai domiciliari, che si è reso irreperibile prima che arrivassero i carabinieri a notificargli l'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.

Una delle fasi di spaccio immortalate dai carabinieri durante un appostamento
Una delle fasi di spaccio immortalate dai carabinieri durante un appostamento
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