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Manfredi sceglie Municipia per riscuotere le tasse mentre De Luca non la rinnova

La Regione Campania non rinnova l’appalto della riscossione coattiva dei tributi regionali alla società e torna all’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ex Equitalia). Nappi (Lega): “Approfondiremo”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (a sinistra). Il governatore Vincenzo de Luca (a destra)
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (a sinistra). Il governatore Vincenzo de Luca (a destra)

Nello stesso giorno in cui il sindaco Gaetano Manfredi presenta a Napoli la nuova società di riscossione coattiva delle tasse Napoli Obiettivo Valore, un partenariato pubblico-privato composto da Municipia spa e il Comune, il governatore Vincenzo De Luca non rinnova l’affidamento delle riscossioni coattive delle tasse della Regione Campania alla Rti Municipia spa – Abaco spa che nel 2017 era subentrata all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia).

La delibera della giunta regionale numero 13 porta la data del 21 marzo 2023 ed è firmata dal governatore. Il titolo è “Riscossione coattiva delle entrate tributarie e delle entrate regionali diverse della Giunta regionale della Campania – determinazioni”. L’affidamento a Municipia-Abaco è scaduto ieri, 3 aprile 2023. Con la stessa delibera, la Regione Campania, quindi, dopo 5 anni, torna ad affidare la riscossione coattiva delle tasse all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Oggi, 4 aprile, il Comune di Napoli ha presentato ufficialmente la nuova società di riscossioni con Municipia.

Nappi (Lega): "Il Comune sceglie Municipia, la Regione non rinnova"

Sulla vicenda interviene Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania:

“Mentre De Luca predica contro il campo largo, nei fatti, a sinistra lo stanno già praticando sul piano amministrativo. Singolare la coincidenza che nello stesso giorno in cui il Comune di Napoli affida la riscossione per il recupero dei tributi evasi, a Municipia, dalla Regione si interrompe il rapporto proprio con la stessa società privata. Misteri del caso, di corsi e ricorsi storici, e del partenariato pubblico-privato”.

Perché la Regione Campania non ha rinnovato l’appalto

Perché la Regione Campania non ha rinnovato l’appalto della riscossione? I motivi sono vari e sono spiegati nella delibera. Nel 2017, la giunta regionale, sempre guidata da De Luca, aveva deciso di cambiare modalità della riscossione coattiva. Si era passati quindi dalla messa a ruolo delle cartelle esattoriali, il metodo utilizzato da Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) all’ingiunzione fiscale, prevista, invece, dal Regio Decreto 639 del 1910. “Il passaggio alle procedure previste dal Regio Decreto 639 del 1910 – sottolineava la Regione – può garantire maggiori sinergie con l’organizzazione amministrativa regionale, permettendo altresì un più efficace recupero dei crediti relativi a entrate tributarie, patrimoniali e sanzioni amministrative”.

Ma in 5 anni la situazione è cambiata. La Legge di Bilancio dello Stato 2022 ha modificato il decreto legislativo 13 del 1999 relativamente agli oneri di funzionamento del servizio nazionale della riscossione, assicurato da Agenzia delle Entrate-Riscossione. In che modo?

Prevedendo – si legge in delibera – a partire dal 1° gennaio 2022:

  • a.1. un diverso riparto delle spese di notifica e procedurali adesso a carico dell’ente solo in caso di discarico (sgravio) e, limitatamente alle spese procedurali in capo all’ente, l’annullamento delle stesse in caso di dichiarazione di inesigibilità;
  • a.2. l’azzeramento dell’aggio a carico del contribuente e la sua rideterminazione nella misura dell’1% in capo esclusivamente all’ente impositore (fino al 31 dicembre 2021 l’aggio era stabilito nella misura del 6% ripartito a metà tra il contribuente e l’ente impositore);

Inoltre, argomenta la Regione,

è in corso un processo di riforma complessiva del sistema fiscale di cui al disegno di legge di delega, da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi, nel quale si prevede tra l’altro la riforma del sistema della riscossione con il potenziamento delle relative attività, l’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell'uso delle banche dati, l'aggiornamento dei dati catastali e la codificazione delle norme tributarie;

Tra le altre novità, la giunta regionale richiama anche la sentenza 4135 del 30 giugno 2020, “con la quale il Consiglio di Stato si è espresso sulla piena legittimità di affidamento diretto della riscossione a favore di Agenzia delle Entrate – riscossione, precisando come “l’affidamento diretto a AdER del servizio di riscossione risponde da un lato, a finalità di utilità generale che consentono, in conformità proprio all’art. 43 della Costituzione, la riserva a favore di enti pubblici di determinate attività economiche che si riferiscono a servizi pubblici essenziali; per altro verso, essendo facoltativo e non obbligatorio, tale affidamento è rimesso all’opzione discrezionale ed alla sua autonomia gestionale”;

Il ritorno della Campania all’Agenzia delle Entrate Riscossione

La delibera di De Luca, quindi, provvede a:

nelle more della definizione della riforma complessiva del sistema fiscale e, di conseguenza del sistema della riscossione, è opportuno avvalersi della facoltà di affidare all’Agenzia delle Entrate Riscossione, l'attività di riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali della Regione, tenuto conto delle condizioni applicate, fino a diversa determinazione da assumersi anche a seguito delle eventuali innovazioni introdotte dalla riforma fiscale l’affidamento all’Agenzia delle Entrate – Riscossione, dell'attività di riscossione coattiva delle entrate di competenza regionale, di natura tributaria e patrimoniale, per i ruoli e le liste di carico approvate successivamente al 03/04/2023, fino a diversa determinazione da assumersi anche a seguito delle eventuali innovazioni introdotte dalla riforma fiscale.

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