Mandragora negli spinaci, uscito dalla rianimazione il paziente più grave
È stato dimesso dalla rianimazione dell'Ospedale San Giuliano di Giugliano il paziente più grave tra gli 8 intossicati per aver assunto sospetta mandragora al posto degli spinaci la scorsa settimana. si tratta del paziente più grave che venerdì aveva ancora dei problemi respiratori, perché colpito da polmonite per aver inalato dei liquidi dopo aver vomitato mentre era privo di conoscenza. Il paziente 44enne è ancora ricoverato nel reparto di medicina, in osservazione, ma potrebbe essere dimesso tra oggi e domani. Intanto, campioni biologici e foglie di spinaci sotto esame in laboratorio in Campania per verificare che non ci siano contaminazioni da mandragora.
Dopo le intossicazioni alimentari verificatesi la scorsa settimana – 8 i casi accertati in zona flegrea all'Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli – i controlli proseguono a ritmo serrato. Convocato anche l'Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare all'audizione della Commissione Regionale Agricoltura, Caccia, Pesca, Risorse Comunitarie e Statali per lo Sviluppo, presieduta dal consigliere regionale di "Europa Verde", Francesco Emilio Borrelli, che si terrà domani, mercoledì 12 ottobre alle ore 14, nell'Aula del Consiglio Regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli.
All'incontro parteciperanno anche l'assessore regionale alle Politiche agricole, Nicola Caputo, il direttore dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il direttore dell'Orto Botanico di Napoli, i direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali Napoli 2 nord e Napoli 3 sud, le Associazioni dei consumatori della Campania, le Organizzazioni di categoria Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Ugl, Agro Alimentare, Agrocepi.
Analisi di laboratorio sui campioni
Sono di due tipologie i campioni attualmente sotto analisi in laboratorio: il primo riguarda le verdure raccolte dalla partita sequestrata al Caan di Volla, il centro agro alimentare del Comune di Napoli. Il secondo riguarda i campioni biologici prodotti dai pazienti. I risultati si avranno entro 10 giorni. Le partite sospette sono state ritirate dai carabinieri. Degli 8 pazienti che si sono recati presso il Pronto Soccorso, uno è ancora in osservazione, si tratta del paziente più grave che ieri è uscito dalla rianimazione, e che potrebbe essere dimesso nelle prossime ore. Dovrà essere comunque sottoposto a monitoraggio.
Il Caan: "Niente mandragora da noi"
Nel tardo pomeriggio di ieri, intanto, si sono conclusi i lavori degli ispettori dell'Asl 3 Sud e della Regione al Caan per esaminare i lotti di spinaci posti sotto sequestro. "Nessun rilevamento di erba velenosa nelle 152 cassette di spinaci sequestrate", scrive il presidente del Caan, Carmine Giordano, sul suo profilo social. "Sono stati necessari due giorni per scandagliare, foglia per foglia, il contenuto delle 152 cassette di verdura potenzialmente pericolosa. Dall'accurato esame visivo e tattile del contenuto dei bancali ritirati a scopo precauzionale dal mercato, gli esperti non hanno rinvenuto alcuna presenza di mandragora, o di altra verdura non commestibile".
"Adesso – conclude Giordano – si attendono gli esiti degli esami di laboratorio che verranno effettuati su alcuni campioni di foglie prelevate dagli ispettori. Se anche in questo caso non dovesse emergere alcuna traccia di erba velenosa, è chiaro che tutta la vicenda – dal grande risalto mediatico – che le otto intossicazioni alimentari hanno innescato, potrebbe dover essere rivalutata dagli inquirenti. Siamo fiduciosi che le Autorità giudiziarie e sanitarie andranno fino in fondo per chiarire esattamente come sono andate le cose. Da parte nostra, prosegue la collaborazione a 360 gradi, facendo attenzione a non demonizzare un comparto di importanza strategica per l'economica campana, già messo sotto torchio dagli aumenti indiscriminati di petrolio ed energia".