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Malato di tumore al IV stadio operato all’Ospedale del Mare senza chirurgia: intervento innovativo

All’Ospedale del Mare seguito con successo un intervento innovativo di gastro-entero anastomosi. L’operazione, senza bisogno di incidere, dura in media 30 minuti.
A cura di Vincenzo Cimmino
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L'equipe che ha eseguito l'intervento
L'equipe che ha eseguito l'intervento

Paziente oncologico con tumore al IV stadio dell'intestino operato senza chirurgia, con una tecnica innovativa, all'Ospedale del Mare. Si tratta della gastro-entero anastomosi, operazione meno invasiva e con meno complicanze. L’intervento è stato effettuato su di un degente affetto da stenosi duodenale e biliare – un restringimento dell'intestino – dovuta a un tumore del distretto ampullare – sempre nello stesso intestino – al IV stadio. Il procedimento si è svolto completamente per via orale, senza alcun taglio e garantendo così nessun tipo di dolore. L'ammalato, già sottoposto a una colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (Ercp) per stenosi biliare, non poteva ricorrere a tradizionali interventi di chirurgia. A operare sono stati il direttore dell'Uoc gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Ospedale del Mare (Asl Napoli 1 Centro) Leonardo De Luca e il suo team di medici e infermieri, con il supporto dell'anestesista Francesca Ferraro.

Che cos'è l'intervento di gastro-entero anastomosi

La procedura, mininvasiva e di grande importanza clinica, permette di superare le ostruzioni del tratto digestivo superiore creando un nuovo collegamento tra lo stomaco e una delle anse – le curve – intestinali. Questo è reso possibile attraverso l'inserimento di una protesi metallica corta ed auto-espandibile. Questa viene rilasciata in sede, dove necessario, sotto guida eco-endoscopica e attraverso l'uso degli strumenti che permettono di vedere all'interno del corpo umano attraverso la bocca.

Diversi gli elementi più rilevanti e a favore di questo nuovo tipo di intervento. Innanzitutto la sua durata, che in media è di circa 30minuti, e poi la sua minima invasività. Così vengono drasticamente ridotti i tempi di durata dell'anestesia, i rischi chirurgici e la degenza in ospedale. Il paziente può anche ritornare a una dieta idrica già dopo 12 ore dall'operazione, come nel caso della persona operata oggi, tornata ad alimentarsi e senza complicazioni. “L’esecuzione di tale intervento" ha spiegato Leonardo De Luca, "segna un traguardo significativo per l’endoscopia interventistica ad alta complessità, ampliando l’accesso a trattamenti innovativi che riducono la necessità di chirurgie invasive e migliorano sensibilmente la qualità di vita dei pazienti, consolidando l’importanza dell’integrazione tra gastroenterologia, oncologia e chirurgia al fine di offrire cure sempre più efficaci e sicure”.

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