Mafie e petrolio, il capo era la cantante ereditiera Ana Bettz: “Soldi in nero a Gabriel Garko”
"Capo indiscusso dell'organizzazione, la persona più esperta di tutti della materia anche grazie a quanto imparato dal marito, Sergio Di Cesare". Così nell'ordinanza del gip Tamara De Amicis, del filone romano dell'inchiesta che ha portato all'operazione "Petrol-Mafie Spa", viene definita la cantante-ereditiera Anna Bettozzi, in arte Ana Bettz, tra le 75 persone arrestate all'alba di oggi, accusate di fare parte di una organizzazione che macinava centinaia di milioni di euro con evasione e società cartiere. "Nulla si muove senza il suo consenso", aggiunge il gip, ricordando che è lei che ha i contatti col clan Moccia di Afragola, instaurando una collaborazione che le garantirà, tramite i fondi della camorra, di portare il fatturato da 9 a 370 milioni di euro in tre anni. E lei non perde occasione di sottolineare il proprio ruolo: nelle intercettazioni tira in ballo Tronchetti Provera e Berlusconi (non indagati), definendoli suoi "ex soci", e un altro componente del gruppo parla di lei come "la ex donna di Berlusconi".
I soldi in nero a Gabriel Garko per la pubblicità
Tra le pieghe dell'ordinanza emerge anche quello che gli inquirenti identificano come un episodio di autoriciclaggio. Ovvero, soldi incassati tramite le evasioni e reinvestiti, in questo caso ingaggiando nel 2019 il popolare attore Gabriel Garko per uno spot televisivo per la Max Petroli, la società di cui all'epoca Anna Bettozzi era amministratrice, che in quel periodo doveva essere rilanciata col nuovo nome di Made Petrol Italia Spa. Garko, al secolo Dario Gabriel Oliviero, per quella pubblicità avrebbe incassato 250mila euro, in gran parte in nero. Parte della trattativa è stata intercettata al telefono, Garko si lamenta perché nel contratto che gli è stato recapitato figura il pagamento di 200mila euro, al fronte di un accordo diverso: 150mila euro in nero, gli altri 100mila "ufficiali".
"Scusa – dice Anna Bettozzi – noi abbiamo stabilito 250… 50 te li ho già dati e rimangono 200". "100 in nero e 100 fatturato – risponde Garko – sul contratto va messo solo il fatturato!". I due poi si chiariscono e l'attore le spiega che ci deve essere un unico contratto (che poi andrà depositato), e che la cifra riportata deve essere soltanto di 100mila euro. L'accordo viene effettivamente stipulato nel marzo 2019, come si evince da una ulteriore intercettazione ambientale e da altri riferimenti captati. Successivamente Gabriel Garko ha accompagnato Ana Bettz sul red carpet del Festival di Cannes, "a riprova – scrive il gip – della collaborazione commerciale stretta col testimonial".
Ana Bettz: "Ho avuto come soci Tronchetti Provera e Berlusconi"
In un'altra intercettazione Anna Bettozzi parla con Alberto Coppola, imprenditore napoletano tramite il quale ha stretto contatti con Antonio Moccia, a capo dell'omonimo clan di Afragola (Napoli). Discutendo di alcune incomprensioni sul versante economico, la donna dice: "io non sono abituata così, perdonami! Perdonami, io ho soci che si chiamano Tronchetti Provera e Silvio Berlusconi". In un'altra intercettazione, captata nel marzo 2018, la donna dice "io oggi non ho risposto quattro volte a Berlusconi. L'ultima chiamata da Arcore perché mi chiamava con il privato. Io non ho risposto in quanto sono incazzata con lui".
Successivamente è lo stesso Coppola, parlando con un'altra persona il 25 gennaio 2017, che definisce la Bettozzi come "ex donna di Berlusconi". Al telefono con un'altra persona, nello stesso giorno e pochi minuti più tardi, Coppola racconta del primo incontro con la Bettozzi, con cui fino a quel momento aveva avuto contatti solo telefonici: "Quella non me ne faceva andare più da qua dentro… ha chiamato il fratello di Silvio Berlusconi… ha chiamato a Paolo… e gli ha detto ti devo presentare un mio amico che ho conosciuto oggi".