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Lutto al Comune di Napoli, muore Antonio Sodano: fu assessore con il sindaco Valenzi

Morto l’ex assessore Antonio Sodano: aveva fatto parte della giunta “rossa” di Napoli guidata da Maurizio Valenzi, primo e unico sindaco comunista della città.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Antonio Sodano [Foto: Facebook / Eugenia Avena]
Antonio Sodano [Foto: Facebook / Eugenia Avena]

Lutto al Comune di Napoli: è morto nel giorno di Natale Antonio Sodano: ex operaio, fu assessore all'edilizia nel Comune di Napoli durante la "giunta rossa" del sindaco Maurizio Valenzi, primo e unico sindaco comunista di Napoli, eletto in forza al Partito Comunista Italiano nel 1975 prima e nel 1980 dopo. "Un pilastro per tutti noi", lo ricordano sui social parenti e amici, che sottolineano "la grande vita di una grandissima persona". Questo il cordoglio di Palazzo San Giacomo per la scomparsa di Antonio Sodano espresso nelle scorse ore:

Il sindaco Gaetano Manfredi e l'intera Amministrazione comunale esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Sodano, assessore comunale della Giunta del Sindaco Maurizio Valenzi, che tanto ha dato alla città profondendo il massimo impegno per la politica e le istituzioni.

La sua risolutezza nell'episodio della "dinamite" di Pianura

Antonio Sodano, ex operaio, fu scelto come Assessore all'Edilizia dal sindaco "rosso" di Napoli, Maurizio Valenzi. E fu fin da subito molto risoluto, anche su faccende spinose. Quando ci fu da abbattere due palazzi abusivi a Pianura, per esempio, prima che fossero acquistati da persone ignare. Non si trovava una ditta disposta a buttarli giù, e quando finalmente la si trovò, il giorno dell'abbattimento si scoprì che non era stata portata dinamite. "Chi doveva portare l’esplosivo era sparito", racconta Eleonora Petrilli in "Il Sindaco Rosso – Valenzi e il futuro di Napoli". E così "Antonio Sodano si fece portare dai vigili urbani a sirene spiegate in un posto rimasto sconosciuto dove trovò i chili di dinamite occorrenti che pagò di tasca propria (e per anni non fu possibile trovare una motivazione per rimborsarlo). I palazzoni allo stato “rustico” andarono giù l’uno dopo l’altro, i costruttori abusivi erano fuggiti e non ci furono reazioni giudiziarie".

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