L’ultimo giorno della Whirlpool: notte in fabbrica, lavoratori in assemblea
Oggi è l'ultimo giorno di attività della Whirlpool di via Argine. Nello stabilimento di Ponticelli, zona orientale di Napoli, si sono riuniti circa 200 dei 300 dipendenti che, da domani, non avranno più il loro luogo di lavoro. Il tempo sembra essersi cristallizzato, nell'attesa di una buona notizia, di una svolta che nei giorni scorsi era sembrata così vicina, ma che è naufragata con le lettere di licenziamento arrivate dopo tutte le rassicurazioni che la multinazionale americana aveva dato al Governo e la comunicazione ufficiale di cessazione dell'attività dal 1 novembre.
Il 28 ottobre, l'ultima manifestazione: gli operai avevano bloccato per circa 2 ore l'autostrada A1. Nella notte appena trascorsa una trentina di operai hanno dormito nella fabbrica, per riscaldarsi hanno usato i cestelli difettosi che sono stati scartati durante la produzione delle lavatrici, li hanno trasformati in bracieri improvvisati. In mattinata sono arrivati nello stabilimento circa 200 dipendenti, per l'ultima assemblea, che servirà per ribadire, ancora una volta, che la multinazionale non ha rispettato gli impegni presi col Governo, e per chiedere un soluzione per i dipendenti. All'assemblea hanno preso parte il segretario generale della Cgil Napoli Walter Schiavella, il segretario generale della Fiom Napoli Rosario Rappa e la senatrice Pd Valeria Valente.
Raffaele Paudice, della segretaria Cgil di Napoli, intervenendo nell'assemblea a nome di Cgil, Cisl e Uil di Napoli, ha detto che "la lotta continua" e che i sindacati scenderanno in piazza il 5 novembre, "per portare la solidarietà ai lavoratori Whirlpool" ma sarà "uno sciopero per difendere l'industria in questa città, perché accettare che Whirlpool vada via, che questa fabbrica chiusa, significa accettare un futuro di deindustrializzazione a Napoli".