L’ultimatum di Catello Maresca ai partiti: “O io o Sergio Rastrelli. Io un lavoro ce l’ho”
Ultimatum di Catello Maresca al centrodestra: "O io, o Rastrelli". Il magistrato stabiese ha detto la sua per quanto riguarda la corsa a Palazzo San Giacomo, dopo che la sua candidatura, formalmente presentata un mese fa, è sembrata sul punto di arenarsi qualche giorno fa. Maresca non si è sbilanciato neppure davanti all'ipotesi di un "ribaltone" nel centrodestra, con il nome dell'avvocato Sergio Rastrelli, figlio dell'ex governatore della Campania Antonio, che è balzato in pole position. Ma intervenuto ad un evento pubblico, ha spiegato ai cronisti presenti che "o io o Rastrelli, il centrodestra dovrà avere un suo candidato".
Il nome di Rastrelli è fortemente sponsorizzato da Fratelli d'Italia, mentre quello di Maresca era stato caldeggiato molto dalla Lega di Salvini. "Noi siamo inclusivi", ha aggiunto Maresca, "e spero che nelle prossime ore o nei prossimi giorni si decida e trarremo le conclusioni". Ad innescare il divorzio tra Catello Maresca e Forza Italia era stata la decisione del magistrato di correre alle amministrative senza simboli di partito tra le liste, tanto che l'europarlamentare Fulvio Martusciello, si era espresso con parole dure: "Le dichiarazioni di Maresca fatte a più riprese rendono le distanze ormai incolmabili. Siamo certi che sull'unità del centrodestra la Lega vorrà costruire con noi una alternativa di Governo. Partirà ora il confronto con Sergio Rastrelli e con le altre civiche e partiti di centrodestra". Ma proprio su questo punto, ovvero se presentarsi senza simboli di partiti, Maresca ha spiegato: "Valuterò se restare candidato con o senza i partiti. Io un lavoro ce l'ho. Ma farò una valutazione del percorso che stiamo compiendo". Infine, sulla vicenda del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove 52 agenti di polizia penitenziaria sono indagati per violenze nei confronti dei detenuti, Maresca chiosa: "Mi sembra una brutta pagina, ma do giudizi. Non ho visto il video, sono impegnato in altro".