Luigi ucciso a 17 anni dalla polizia, i parenti di De Tommaso: “Non era rapina, scherzavano”
"Era apposta". Cioè era finta, fatta per finta. Una rapina simulata, un gioco tra persone che si conoscevano: questa è secondo i parenti di Ciro De Tommaso la verità sui fatti che nella notte di domenica 4 ottobre hanno portato alla morte di Luigi Caiafa, 17 anni ucciso da colpi d'arma da fuoco esplosi dalla polizia. Ciro e Luigi si conoscevano "da sempre", dicono i parenti del giovane di Forcella, figlio di un personaggio ben noto alle cronache, Gennaro De Tommaso, alias Genny ‘a Carogna, ultras e narcotrafficante oggi in carcere. La ricostruzione dei fatti al momento nelle mani degli inquirenti è quella di una rapina con pistola giocattolo finita con la morte di uno dei giovani, ucciso da un poliziotto ovviamente convinto che l'arma fosse vera. I parenti di De Tommaso, sentiti da fanpage.it dicono altro. "Il ragazzo (il rapinato ndr.) era del quartiere, quindi la rapina era apposta (finta ndr.) con la pistola a salve; stavano scherzando". Ricostruzione quest'ultima che tuttavia al momento non ha riscontri ma che sarà comunque vagliata dalla Procura che domani sentirà i poliziotti e i tre presunti rapinati.
Fanpage. ha sentito poche ore dopo il fatto le voci della mamma, la sorella, dei parenti e degli amici di Ciro De Tommaso: "Hanno ucciso un altro ragazzo di 16 anni, è lo stesso caso di Ugo Russo" dichiarano. Il riferimento è alla vicenda che nel marzo scorso ha visto morire un altro minorenne, anch'egli rapinatore ucciso da un carabiniere fuori dal servizio che tentava di derubare in zona Santa Lucia nel quartiere Chiaia. Su questa vicenda da mesi ormai si attende il responso della balistica che sorprendentemente non è ancora arrivato.